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Honduras: oltre 15 mila bambini vivono in strada o nei centri commerciali

La crisi economica in Honduras colpisce soprattutto i minorenni sotto i 15 anni. A lanciare l’allarme, l’ong Casa Alianza – specializzata nell’assistenza di minori in difficoltà – che denuncia come, per le strade onduregne, vivano circa 15 mila bambini e bambine, costretti a sopravvivere nei vicoli, nei centri commerciali o nelle piazze delle principali città del Paese centroamericano.

La causa principale di questo fenomeno è la povertà, vera piaga nazionale: infatti, il tasso di povertà è di oltre il 60%; ciò equivale a dire che 8 milioni e mezzo di onduregni vivono nella miseria. In una nota del direttore della ong si legge che spesso i minori, non essendo perseguibili dalla giustizia, vengono arruolati da bande criminali per spaccio di droghe o come sicari pur di guadagnare qualche soldo e potersi così sfamare e ripararsi dal freddo.

Dal punto di vista economico, l’Honduras è infatti il secondo paese più povero delle Americhe: nonostante le ricchezze naturali favorite da un clima mite – le esportazioni riguardano banane, fiori, caffè, frutta, ma ha anche grandi riserve di oro non sufficientemente sfruttate – il Paese è piagato da un altissimo debito estero, uno dei più pesanti al mondo, una disoccupazione diffusa e l’inflazione che raggiunge il 20%.

Inoltre, è uno dei più violenti Stati del mondo a causa dell’alto tasso di criminalità legato soprattutto al traffico di cocaina e all’attività delle gang di narcotrafficanti. San Pedro Sula, la seconda città per abitanti dopo la capitale Tegucigalpa, ha il triste primato mondiale nel tasso di omicidi legati alla malavita, ben 169 ogni 100.000 abitanti.

In un contesto sociale complesso, Casa Alianza, presente nel paese dal 1987, ha come obiettivo principale quello di offrire riparo e assistenza alle vittime di violenza, abusi sessuali, tratta e tossicodipendenze, nonché a tutti i minori che si trovano da soli sul territorio nazionale perché precedentemente espulsi dagli Stati Uniti o dal Messico.

Al fine di combattere il narcotraffico, lo scorso 18 novembre i capi di stato Hernandez (Honduras), il guatemalteco Jimmy Morales e il salvadoregno Salvador Sanchez Ceren hanno inaugurato la creazione di un gruppo speciale di polizia internazionale. La “Fuerza de Tarea Trinacional Antipandillas” avrà come compito l’attività di contrasto alle gang attive nel traffico di droga e di armi, sequestro di persona, estorsione e nell’arruolamento di baby killer. Il gruppo sarà composto da agenti di polizia, dell’esercito, dei servizi di intelligence e degli uffici immigrazione e dogana di tutti e tre i paesi che formano il “Triangolo Nord del Centroamerica”, noto per i potenti cartelli legati alla produzione e al traffico di cocaina.

Milena Castigli

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