Nei giorni scorsi è stato pubblicato dalla Commissione sullo Sviluppo Umano della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America il Rapporto sulla Povertà nel quale sono emersi numerosi dati molto preoccupanti tra cui il fatto che, nel sopracitato Paese, un minore su sei vive in povertà ed in particolare se lo stesso vive in un nucleo familiare di quattro persone con un reddito annuo inferiore a 25.701 dollari, è considerato sotto la soglia di povertà.
In particolare, secondo i dati raccolti da questo encomiabile studio, allo stato attuale, negli Stati Uniti vi sono 38,1 milioni di cittadini in povertà di cui 11,6 milioni di bambini. Rispetto a quanto precedentemente esemplificato è utile sottolineare che, negli Stati Uniti, il salario minimo attualmente vigente, ammonta a meno di dieci dollari l’ora e quindi, tale cifra, non consente alle famiglie americane in difficoltà di sostenere un affitto in un alloggio dignitoso in quanto i canoni di locazione aumentano ogni tanto mentre invece i salari minimi non sono stati incrementati e se a ciò si va ad aggiungere una condizione di disabilità con le spese per le relative cure, con pochi sostegni pubblici, la condizione di povertà diviene ancora più grave. In ossequio a quanto detto sopra, lo studio in esame ha fatto emergere che, le disparità di reddito e la povertà, già molto presenti prima della pandemia, con l’emergere della stessa si sono ulteriormente incrementate e, oltre a ciò, sono venute alla luce nuove forme di fragilità economica tra le famiglie americane ed in special modo in quelle di colore.
In ultima istanza, al fine di porre un rapido rimedio a questa grave emergenza sociale ed economica, è fondamentale che le istituzioni deputate provvedano con celerità a varare un aumento ad almeno 15 dollari l’ora dell’attuale salario minimo ed una politica abitativa che consenta alle persone in difficoltà di avere diritto ad una casa a prezzi calmierati con l’obiettivo di sconfiggere la povertà e ridurre le disuguaglianze sociali in ossequio al fulgido pensiero di Nelson Mandela che era solito dire: “Sconfiggere la povertà non è un atto di carità, è un atto di giustizia”.
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