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Agricoltura 4.0, così l’innovazione cambia il lavoro nei campi

Ogni estate dell’agricoltura i mass media si occupano per le tragedie dei braccianti morti di fatica e di caldo dopo ore di lavoro sotto il sole. Ma c’è un’altra agricoltura che cerca di rendere più umano e meno duro il lavoro nei campi. La tecnologia applicata all’agricoltura ha un duplice scopo. Limitare gli sprechi. E alleggerire il lavoro dell’uomo.

Controllo

In aumento nei campi l’uso di sensori. E di informazioni trasmesse via internet. Ne è un esempio un progetto che sfrutta delle torri poste nei campi. Per controllare lo stato delle piante. E programmare degli interventi mirati a terra tramite dei robot. Il processo, quindi,  è automatizzato. All’uomo non resta che controllare i dati. E le informazioni che le macchine inviano. Sfruttando la rete per modificare gli interventi. O programmare operazioni differenti. L’agricoltura 4.0 non si esprime solo attraverso le macchine. Ma anche attraverso prodotti sostenibili. Usati per proteggere le piante. Come i pesticidi biologici. O le sostanze sperimentali che riescono a smaltire i pesticidi stessi. Una volta che non servono più.

Un’altra agricoltura

Oltre il 65% degli agricoltori dichiara di avere le conoscenze per poter utilizzare gli strumenti di smart farming. E che interagire con le nuove tecnologie risulta essere chiaro e comprensibile. Tra gli strumenti digitali più utilizzati ci sono anche i sistemi geolocalizzati/Gps. Connessi ad attrezzature agricole (43,3 %). Smart farming, agricoltura digitale, innovazione tecnologica. Due agricoltori su tre si affidano a nuovi percorsi. Il lavoro nei campi cambia volto. E’ la svolta documentata da un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna. Uno studio realizzato dal Dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari. Con l’università olandese di Wageningen. In collaborazione con Image Line. Azienda hi-tech italiana. Specializzata nelle soluzioni digitali per l’agricoltura.

Agricoltori 4.0

Si fa largo l’agricoltura 4.0. E aumentano quanti credono, nonostante alcune barriere, sempre di più nei vantaggi dell’innovazione. Intraprendendo un percorso di digitalizzazione. O dichiarando di voler iniziare a breve (65,7%) un cammino di tecnologia. La ricerca ha visto il coinvolgimento di circa mille agricoltori italiani. Chiamati a esprimersi sul ruolo del digitale in campo. Su come è cambiato il lavoro di filiera. In base alla propria esperienza. E le proiezioni per il futuro nell’ottica di smart farming. Il 51,17% afferma di aver usato o di utilizzare soluzioni di smart farming. Gli strumenti più utilizzati risultano essere i sistemi gestionali (73,9%).
Giacomo Galeazzi

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