I tre punti chiave per migliorare il sistema delle concessioni balneari

Nel Paese è in corso l’ennesima litigata sulle concessioni balneari. Ormai, devo dire che, portavo il grembiule dell’asilo quando, in Italia, c’era lo scontro sulla questione degli stabilimenti balneari. Ebbene, finalmente la legge prevede, che si mettano a gara le concessioni balneari al fine di migliorare tutto il sistema e c’è molto da fare. Innanzitutto, partendo dai prezzi molto elevati che le famiglie italiane devono sopportare quando si recano negli stabilimenti, ormai la media degli stessi è attorno ai 26 o 27 euro al giorno per un ombrellone e due lettini. Oltre a queste cifre, che gravano sulle famiglie, c’è la questione relativa alla concorrenza. La stessa arriva non solo da parte di Spagna e Portogallo, ma anche la Croazia e la Costa Azzurra operano prezzi inferiori e quindi ci fanno una maggiore concorrenza.

Il secondo aspetto riguarda le concessioni balneari, le quali non possono più essere permesse come acquisizione in eterno della spiaggia di cui si ha la concessione, ma bensì bisogna terminare con le cosiddette dinastie di nonno, padre e figlio che si impossessano delle spiagge italiane. Un problema ulteriore riguarda gli affitti delle stesse che sono decisamente ridicoli addirittura, l’affitto per uno stabilimento balneare di medie proporzioni, è pari a quello di un box o di mezzo locale in una città metropolitana del nostro paese.

Inoltre, bisogna di nuovo mettere in regola le concessioni per fare il modo che ci siano anche delle spiagge libere. Ormai i cittadini sono circondati da stabilimenti e, a tal proposito, voglio ricordare che, l’entrata al mare è gratuita e non può essere fermata, anche se lo stabilimento è privato. Certo, non ci si può fermare e servirsi dei servizi dello stabilimento, ma bisogna ribadire agli italiani che, l’entrata al mare, è del tutto gratuita. Chi fa l’opposto si mette contro la legge e deve essere sanzionato.

Mi auguro che, dopo oltre 30 anni di discussione sul tema, si arrivi finalmente ad una riorganizzazione e a concessioni balneari che portino vantaggi al paese e non solo ricchi profitti ad alcune famiglie. Quando ci saranno le gare per poter avere le concessioni, dobbiamo pretendere che le stesse vengano pagate meglio per quanto riguarda gli affitti. Si pensi che, lo stesso, è un giro di affari di miliardi e allo Stato entrano solamente un centinaio di milioni per gli affitti. Il secondo parametro invece, dovrebbe essere quello di avere servizi migliori e più qualitativi nonché tariffe inferiori. Dovremo vedere questi aspetti dalle gare, quando saranno messe in corsa.