Sviluppo sostenibile e tutela dei giovani: il futuro che ci attende

Foto @ Unsplash

In questo frangente storico lambito da grandi cambiamenti storici, sociali e ambientali, la costruzione di una comunità associativa che abbia al proprio centro l’essere cristiani, il rispetto delle persone e della biodiversità è fondamentale per costruire un futuro migliore. Il primo presupposto per far fronte alle sfide della nostra epoca è il rispetto della nostra “Casa comune” di cui l’agricoltura e l’intero settore primario rappresentano il primo baluardo per dare vita ad uno sviluppo più sostenibile che sappia mettere al centro l’ambiente e la tutela delle persone, pensando soprattutto alle generazioni future.  Tutti noi quindi, attraverso le nostre azioni quotidiane, abbiamo il dovere di privilegiare una crescita economica più rispettosa dell’ambiente, focalizzata sui principi di equità intergenerazionale e intragenerazionale che sia in grado di preservare in egual modo la dimensione ambientale e quella sociale, nell’ambito di un progresso morale e umano a 360 gradi.

Il rapporto Brundtland, meglio conosciuto con il nome “Our Common Future” ovvero “Il futuro di tutti noi”, pubblicato dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, già nel 1987, ci ricordava che “lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Nonostante siano passati molti anni e il mondo sia profondamente cambiato, i nostri obiettivi, devono sempre essere questi. I nostri figli devono avere diritto ad un pianeta dove gli ecosistemi e le risorse siano preservate. Nessuno può sottrarsi a questo compito, è un imperativo morale irrinunciabile per un avvenire migliore a cui dobbiamo tendere ogni giorno.