Il sistema scolastico italiano ha bisogno di risposte concrete

Lo SNALS Confsal rivolge al nuovo Ministro dell’Istruzione, Prof. Giuseppe Valditara, i più cordiali e sinceri auguri per l’importante incarico ricevuto e per la funzione che è chiamato a svolgere, essenziale per la crescita personale dei nostri ragazzi e per lo sviluppo del nostro paese.

Il sistema scolastico del nostro paese vive da anni uno stato di profondo malessere, a cui bisogna dare risposte concrete, frutto di una profonda riflessione, che coinvolga gli addetti ai lavori e non sia dettata esclusivamente dalla linea politica di chi si trova al governo.

Il sistema scolastico è un anello fondamentale della nostra società, rappresenta non solo il presente, ma anche e soprattutto il futuro, intervenendo fortemente sulla formazione, sull’educazione, sulla visione della vita che avranno le prossime generazioni, la futura classe dirigente. Proprio questa considerazione deve spingere a guardare con attenzione ogni aspetto di questa complessa macchina, i cui ingranaggi stanno cedendo e le cui fondamenta manifestano profonde crepe.

I problemi sono molteplici e variegate possono essere le chiavi di lettura per porvi rimedio, ma di sicuro, per dare risposte credibili, bisogna partire da coloro che rappresentano l’anima della scuola, il corpo docente. L’Unione Europea con le sue direttive ci obbliga a dare una risposta non rinviabile ai diritti di chi nella scuola da anni offre il proprio lavoro per garantirne il funzionamento. Non sono i precari ad aver creato il problema del precariato. Piuttosto sono l’incapacità del Governo a garantire concorsi regolari e la mancanza di un organico funzionale stabile la principale causa del ricorso al lavoro precario.

Aldilà della nuova denominazione del Ministero dell’Istruzione occorre che vengano reperite risorse utili per un vero disegno riformatore che ponga al centro del sistema scolastico i bisogni complessivi della comunità educante e dei suoi protagonisti, in un rinnovato progetto di valorizzazione del personale. Solo in tal modo la scuola potrà tornare ad essere lo strumento di emancipazione sociale e culturale che le spetta.

Siamo fiduciosi nell’operato del Neoministro e siamo disponibili a collaborare con il nuovo Dicastero per la definizione di una strategia utile a risolvere le emergenze della scuola con strumenti sostenibili ed in grado di garantire lo sviluppo del sistema educativo e le tutele dei lavoratori.

Non è possibile porre l’obiettivo del miglioramento della qualità della scuola o della valorizzazione del merito senza avere il coraggio di programmare un piano di risorse certe da destinare al nostro sistema di istruzione, iniziando a considerarlo come un investimento e non come un costo. La competitività del nostro Paese passa attraverso percorsi formativi in grado di rimotivare adeguatamente allo studio con nuove e più adeguate risorse finanziarie ed organiche, con un sistema di reclutamento che faccia tesoro dell’esperienza di coloro che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole, mentre a tutt’oggi un docente su quattro è precario. Altrettanto importante è la questione del rinnovo del contratto collettivo nazionale che deve assicurare risorse sufficienti per l’avvio di un piano di adeguamento degli stipendi del personale della scuola a quelli degli altri settori del pubblico impiego.

Elvira Serafini, segretario generale S.N.A.L.S. Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola