Intervento

Perché quello che ci attende è un autunno preoccupante

Purtroppo, quello che ci attende, sarà un autunno molto preoccupante. Non solo i dati sull’inflazione continuano a galoppare ma ci sono anche le vicende legate all’energia, soprattutto il gas, che continua a essere catastrofica. Gli aumenti del settore energetico hanno comportato 1.400 euro di incremento annuo per la spesa delle famiglie italiane. Inoltre, le previsioni in merito sono raccapriccianti. In altre parole, il costo dell’energia, potrà avere un ulteriore raddoppio nell’arco dei prossimi mesi.

Ciò significa che, sia le bollette del gas che della luce, in mancanza di qualsiasi intervento, subiranno aumenti clamorosi. Questo elemento comporterà due effetti disastrosi, uno per le famiglie che si troveranno di fronte ad aumenti molto importanti dell’ammontare di ulteriori 1000 euro in più riguardo alle bollette. Si verificherà inoltre, una ricaduta molto negativa sull’industria che utilizza grandi quantità di energia, come ad esempio nei settori della ceramica e del vetro che rappresentano dei comparti molto importanti delle nostre produzioni. Ciò potrebbe far sì che ci siano casse integrazione nonché licenziamenti e quindi ricadute negative sul potere d’acquisto delle famiglie che hanno in casa una persona licenziata o cassaintegrata di questi settori.

Ecco perché c’è da preoccuparsi, anche se il governo sta intervenendo, sia sulla diversificazione energetica per implementare l’ingresso del gas nel nostro paese che per aumentare le scorte. L’unica notizia positiva è che, quest’ultime, hanno già raggiunto l’80% del fabbisogno italiano e, di conseguenza, siamo a buon punto per poter fare, se sarà necessario, un razionamento controllato e limitato, in modo da poter dare questo servizio alle imprese e alle famiglie. Ciò comporterà però degli aumenti molto importanti. Bisogna quindi intervenire su un’altra questione fondamentale perché, è ormai acclarato che, l’aumento del prezzo del gas, la cui ricaduta si riverbera anche sul prezzo dell’energia elettrica in quanto bruciamo gas per ottenere quest’ultima.

È necessario affrontare questa vicenda in termini strutturali, affinché tutta l’Europa si metta d’accordo per stabilire un tetto al prezzo del gas e tagliare così le unghie alla speculazione ormai certa e acclarata. Non c’è una carenza di gas, ma un gioco, realizzato anche attraverso strumenti finanziari, che fanno lievitare, anche in maniera clamorosa e senza alcuna giustificazione, il prezzo del gas. Ecco perché tutta l’Europa deve intervenire per trovare una soluzione affinché si abbia un tetto al prezzo del servizio per il gas metano.

Rosario Trefiletti

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