Le difficoltà che minano la tenuta della filiera agroalimentare

Foto di Zoe Schaeffer su Unsplash

La filiera agroalimentare in Italia, attraverso i dati del nostro osservatorio, sta vivendo un momento negativo nella spesa quotidiana delle famiglie. Questo si riflette in aumenti che ammontano ad oltre 2500 euro in più all’anno, con conseguenti gravi ripercussioni sia sui consumi che si contraggono e sia della stessa economia, in cui si sta registrando una riduzione della produzione industriale del -3,4%. Oltre a ciò, in questo frangente, si sta verificando nuovamente quello che denunciamo da anni, ovvero le notevoli disuguaglianze presenti all’interno della filiera agroalimentare che, dalla terra alla tavola e dal produttore al consumatore, vede dimezzare i guadagni dei contadini mentre invece, nei supermercati, i prezzi sono più elevati del 500 – 600%, rispetto a quanto viene dato a coloro che, ogni giorno, con fatica, raccolgono i frutti della Terra.

Nella filiera quindi, i soggetti deboli, sono i contadini e i consumatori mentre altri, ed altri, come ad esempio la distribuzione su grande scala, guadagnano molto di più rispetto alle remunerazioni di filiera. Tutto questo non va bene. Abbiamo già protestato e ampiamente reso noti tali salti di filiera agli attori della stessa ed anche alle istituzioni. Serve più equità: chi lavora di più deve guadagnare meglio e chi guadagna meno deve essere salvaguardato nella spesa quotidiana.