Deposte le armi si scrisse la Costituzione

La Costituzione non è solamente un documento giuridico, la legge fondamentale, che proclama e garantisce i diritti fondamentali della persona e disegna l'organizzazione essenziale dello Stato. La Costituzione è anche un documento storico, che rispecchia in momento essenziale della vita nazionale, e contiene la dichiarazione dei valori comuni sui quali si fonda il patto che assicura l'unità nel pluralismo di idee e di orientamenti che caratterizzano la società.

Non è dunque fuori luogo ricordare ancora oggi che la nostra Costituzione, elaborata ed approvata dalla prima Assemblea parlamentare eletta a suffragio universale e con voto espresso anche, si direbbe finalmente, dalle donne, è espressione del riscatto di un popolo che vedeva distrutte dalla guerra le strutture fisiche del Paese, ma trovava energie morali per risollevarsi con dignità, fiducia e speranza per il futuro.

La Resistenza, con le sue diverse componenti ideali, aveva consentito di non essere umiliati dai vincitori. La scelta di campo si sarebbe tradotta in istituzioni che in questi settanta anni hanno garantito la tenuta del sistema democratico, pur attraversando fasi di straordinarie difficoltà e di crisi.

Non è privo di significato, e di insegnamento anche per l'oggi, che in Assemblea costituente le forze politiche contrapposte si dividessero nel giudizio sull'azione del governo, mentre convergessero alla paziente ricerca di posizioni comuni per la scrittura e l'approvazione della costituzione.

Sono ancora vivi quei fermenti? In momenti difficili per la vita del Paese costituiscono un sicuro ancoraggio. Occorre metterli a frutto e trarre dai principi costituzionali orientamento e indirizzo. Sta a chi ha responsabilità nelle istituzioni, nei corpi intermedi e nella società farli vivere per trovare soluzioni anche ai problemi che oggi preoccupano.