18 anni: si diventa adulti?

Un ragazzo è semi adulto non prima dei 18 anni. Dobbiamo calcolare che questo passaggio alla maturità quest’anno è stato vissuto in maniera diversa. Nemico per tutti il covid quindi possiamo avere da parte dei giovani adulti anche delle reazioni in eccesso.

Tanti ragazzi hanno paura dei contagi e non vogliono uscire. Un ragazzo di 15 anni ha detto “questa vita mi ha tolto tutto: i miei amici, la scuola, sono richiuso e mi voglio buttare dalla finestra”. Ciò ci fa capire come gruppo e comunicazione entro i 25 anni siano essenziali.

Il ruolo degli educatori è quello “dell’accudimento adulto” attraverso il dialogo e la giusta informazione. Il ragazzo ha bisogno di avere gli adulti come interlocutori efficaci, devono portare prove certe dato che a 18 anni si parla di mente scientifica.

Poi c’è il caso del ragazzo che non vede il pericolo che sta vivendo e questa è la situazione più pericolosa. C’è il tentativo di un superamento della pericolosità e quindi, se i giovani reagiscono così, abbiamo bisogno di un cerchio didattico di ascolto degli adulti importante perché se non ci fossero ci sarebbero situazioni davvero gravi. Ricordiamo come esempio il ragazzo che dice “io arrivo in Sardegna, tutti si divertono e io che faccio resto fuori?”. E così tutti positivi.

A questo punto le famiglie vivono con un peso enorme. Soprattutto le madri che sono più a contatto con i figli. Queste donne vanno supportate perché subiscono un forte stress che può portare a malattie psicosomatiche (cefalee, gastriti ecc) che le colpiscono rispetto ai padri.

A queste donne io voglio dire che, in verità, la loro salute è la salute dei figli quindi hanno bisogno di aiuto. Hanno bisogno del sostegno anche dei propri partner per dividersi i compiti, prendendosi uno spazio individuale per occuparsi di sé stesse. Devono ritrovare l’armonia, questo termine rubato alla musica che significa comporre. La musica, però, non è data dalle note ma dalle pause.

Un buon rapporto con i figli è dato dalle pause lavorative, matrimoniali ecc. Dobbiamo ricordarci che l’armonia nella nostra vita è composta di tre attimi: attaccamento, adattamento e accettazione. In questo momento l’adattamento di tutti, adulti, giovani e bambini ad una situazione nuova prevede uno stress che dobbiamo superare attraverso l’attaccamento (e quindi l’affettività) e attraverso l’accettazione di un mondo che si sta proponendo in maniera diversa. Questo atteggiamento fa si che non rinunciamo mai alla nostra armonia.