Sono quaranta le persone arrestate dai carabinieri nell’ambito della maxi operazione antidroga denominata “Family and Friends” grazie alla quale è stata smantellata una organizzazione criminale italo-albanese operante in Sardegna.
Nel corso delle indagini, durate diversi mesi, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di hascisc, marijuana e cocaina. Il giro d’affari stimato era di 15 milioni di euro l’anno.
Droga da Albania e Spagna, giro d’affari da 15 milioni di euro
Facevano arrivare in Sardegna una tonnellata di droga all’anno, quasi cento chili al mese i membri dell’organizzazione criminale italoalbanese smantellata oggi dai carabinieri con l’operazione Family & Friends. Un giro d’affari di quasi 15 milioni di euro l’anno. Complessivamente sono state indagate 72 persone. Di queste in carcere sono finiti in 22 e 18 ai domiciliari.
Maxi operazione antidroga, sgominata una banda italo-albanese: #Carabinieri eseguono misure cautelari nei confronti di 40 persone. Perquisizioni tra Sardegna e altre Regioni. Sequestrati ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana➡️ https://t.co/2XXy4Toglq pic.twitter.com/RgZ12NxFR5
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) November 20, 2023
Dei 72 indagati 56 sono sardi residenti in diversi centri della regione, gli altri sono tutti albanesi e spagnoli residenti anche in altre regioni d’Italia (Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo) e all’estero: sei di loro erano già in carcere per altri reati. Gli arrestati sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, gli altri indagati solo di spaccio. Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Quartu Sant’Elena, coordinati dalla Dda di Cagliari, sono partite nel 2019 con un primo sequestro di 90 chili di hascisc.
Dopo questa operazione gli investigatori hanno ricostruito tutta la rete del traffico di droga. La cocaina veniva fatta arrivare in Italia probabilmente dall’Albania e in Sardegna nascosta su auto e mezzi pesanti. Per l’hascisc l’organizzazione criminale – che aveva scelto la Spagna per rifornirsi – utilizzava dei comuni spedizionieri che consegnano pacchi a destinatari fasulli: fornivano indirizzi falsi e si facevano chiamare al telefono per la consegna in modo da ritirare personalmente i pacchi con la droga.
Fonte: Ansa