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Ciafani (Legambiente): “L’Italia non perda l’opportunità di decarbonizzare il patrimonio abitativo”

Per Legambiente ben venga il via libera da parte della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici.

Il testo, che ha ricevuto il via libera, prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, mentre quelli esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033. Per il riscaldamento, si prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro il 2035. E l’abolizione di sussidi per l’istallazione di boiler a combustibili fossili entro il 2024.

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente

 

Il placet di Legambiente

“Il tema della decarbonizzazione è certamente cruciale per l’ambiente e l’uomo”, ha spiegato a Interris.it il dottor Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente dal 2018. In merito, recentemente Legambiente ha prodotto diversi lavori su come decarbonizzare le costruzioni e raggiungere l’obiettivo della riduzione delle emissioni a 1.5°C.

“Quando si parla di emissioni di CO2 in edilizia, il riferimento principale è a quelle derivanti dall’utilizzo degli edifici, siano essi residenziali, commerciali o per uffici: quasi nessuno menziona, invece, il concetto di carbonio incorporato che include le emissioni derivanti dall’origine dei materiali da costruzione, il loro trasporto e le fasi di gestione del cantiere”.

“Eppure, stima il World Green Building Council, oltre il 50% delle emissioni globali di carbonio di tutte le nuove costruzioni tra il 2020 e il 2050 sarà dovuto proprio al carbonio incorporato negli edifici”.

“Il testo appena adottato da parte della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo – aggiunge Ciafani – è un primo importante passo verso la decarbonizzazione del settore edilizio, in particolare di quello residenziale, per aiutare concretamente ambiente e clima, con ricadute positive anche nel settore economico e produttivo, e dare una mano alle famiglie, aiutandole a vivere meglio e a spendere meno”.

“Non dimentichiamo che il settore delle costruzioni è tra quelli che più contribuiscono alle emissioni climalteranti, per questo è fondamentale spingere in primis per interventi di riqualificazione energetica, ristrutturazione e rigenerazione urbana degli edifici per arrivare ad un miglioramento della classe energetica come sta chiedendo l’Europa”.

Per il raggiungimento degli obiettivi proposti, sottolinea Legambiente, si prevedono Piani nazionali di riqualificazione edilizia in modo da tenere conto delle specifiche condizioni del patrimonio abitativo a livello nazionale. Piani che potranno utilizzare le risorse comunitarie del Recovery Fund, del Fondo di Coesione e del Fondo sociale per il clima.

“L’Italia – conclude Ciafani – non perda questa grande opportunità per decarbonizzare il patrimonio abitativo, combattere la povertà energetica, ridurre la bolletta energetica delle famiglie e continuare a dare slancio e occasioni di innovazione al settore edilizio. La lotta alla crisi climatica si combatte anche puntando su una maggiore efficienza energetica, insieme all’elettrificazione dei consumi domestici e alla modifica degli stili di vita”.

Milena Castigli

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