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Brasile: sospesa per un cavillo l’estradizione del boss Morabito

L’estradizione in Italia del boss della ‘ndrangheta Rocco Morabito, 56 anni, considerato uno dei più importanti trafficanti internazionali di droga al mondo, è stata sospesa in Brasile per l’esistenza di un mandato d’arresto nei suoi confronti presentato a San Paolo.

Secondo il settimanale Veja, il ministero della Giustizia ha informato la Corte suprema federale (Stf) di aver sospeso l’estradizione di Morabito per la possibile apertura nei suoi confronti di un procedimento da parte della giustizia brasiliana.

Le motivazioni

Il 24 giugno scorso la Corte suprema aveva respinto l’ultimo ricorso dei legali di Morabito e la giudice del massimo tribunale, Cármen Lúcia, aveva disposto l’estradizione in Italia entro un mese. Oggi il colpo di scena.

Il sottosegretario alla Giustizia brasiliano, José Vicente Santini, aveva di conseguenza in un primo tempo autorizzato a nome del governo federale la consegna alle autorità italiane del boss, non avendo ricevuto segnalazioni di cause pendenti nei suoi confronti.

Ma il 27 giugno la polizia federale ha invece comunicato al ministero della Giustizia la presenza di un mandato d’arresto provvisorio nei confronti di Morabito nello Stato di San Paolo e questo ha spinto Santini a bloccare il processo di estradizione.

Morabito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità

Nato a Africo il 13 ottobre 1966, Rocco è nipote di Giuseppe, boss appartenente a una delle più potenti ‘ndrine della Locride, quella dei Morabito. Rocco è considerato il re della cocaina di Milano e, prima del suo arresto nel 2021, era inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità. Morabito è infatti stato arrestato nel maggio dello scorso anno dalla Polizia federale a João Pessoa e poi era stato trasferito al penitenziario Federale di Brasilia, dove è da allora detenuto.

Milena Castigli

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