Turchia e Grecia tornano a parlarsi

Grecia e Turchia tornano a parlarsi, per scongiurare il rischio di nuove tensioni, in particolare sulla ricerca di idrocarburi al largo di Cipro. 

L'incontro

A darne conferma il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, e il collega ellenico, Georgios Katrougalos, in una conferenza stampa ad Antalya, sulla costa turca. Cavusoglu ha confermato che i colloqui riprenderanno a partire dal 12 aprile e puntano “a risolvere pacificamente” le dispute territoriali tra i due Paesi, in particolare quelle relative la ricerca di idrocarburi. Sul tavolo anche la probabile sospensione di esercitazioni militari durante la stagione estiva.

La questione energetica

Sono tuttavia le risorse energetiche al largo di Cipro a tenere banco, con l'incontro dei due diplomatici che arriva a 24 ore di distanza dal vertice di Tel Aviv cui hanno partecipato oltre al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, anche i presidenti di Grecia, Cipro greca e il segretario di stato Usa, Mike Pompeo. Le riserve trovate al largo di Cipro infatti, sono seconde solo al giacimento “Leviatano“, in acque controllate da Israele e l'area si presenta come un futuro hub energetico in grado di fornire gas naturale a Turchia ed Europa. “Qualsiasi progetto nell'area che escluda la Turchia non è realistico. I nostri diritti derivano dal diritto internazionale”, ha avvisato Cavusoglu. Visibilmente ottimista Katrougalos, che ha parlato di un “dialogo costante” che iniziera' tra Atene ed Ankara, per “stabilire misure che consentano di raggiungere grandi obiettivi“.

Dialogo

Il dialogo tra i due Paesi rispetto alle pretese territoriali nell'Egeo è fermo al 2016, arenato dopo il tentato golpe in Turchia. E' tuttavia importante che Grecia e Turchia riprendano a parlarsi anche e soprattutto per Cipro, con Ankara che vuole essere garante dei diritti della parte turca dell'isola sul giacimento. “Con le mosse unilaterali compiute dalla parte greca di Cipro il nostro ruolo di garanti è ancora più importante. La nostra è una pretesa semplice, che può essere garantita dall'Europa ma su cui possiamo anche trovare un accordo“, ha dichiarato Cavusoglu dopo che negli scorsi mesi la Turchia ha dato il via ad attività di ricerca dopo che il governo greco cipriota aveva negato i diritti della parte turca dell'isola. I due ministri degli Esteri hanno però mostrato ottimismo: Cavusoglu ha concluso dicendo che il dialogo “non serve per chiacchierare, ma a trovare soluzioni” e Katrougalos che ha aggiunto che i diritti sul giacimento “si definiscono con il diritto e non con l'escalation di tensione”.