Editoriale

La Via della pace ha 2 mila anni: podcast su Gesù

“Nella verità e nella carità è la via della pace. Essere uomini e donne di scienza è una vocazione. E insieme, una missione, una forma specifica di carità. Quella intellettuale”, scrive Papa Francesco al Meeting Internazionale La Scienza per la Pace. Intanto la Santa Sede non smette di percorrere vie di pace. E per fermare la guerra in Ucraina cerca di estendere la mediazione a Cina e Usa. La Russia ha “un alto apprezzamento” delle iniziative di Papa Francesco per cercare di avviare un percorso di pace in Ucraina. “Se vogliamo essere buoni apostoli, dobbiamo essere come i bambini. Sederci ‘sulle ginocchia di Dio’. E da lì guardare il mondo con fiducia e amore. Per testimoniare che Dio è Padre, che Lui solo trasforma i nostri cuori. E ci dà quella gioia e quella pace che noi stessi non possiamo procurarci“, insegna Jorge Mario Bergoglio.
Foto © VaticanMedia
Il Cremlino ha accolto con parole di elogio e incoraggiamento la visita del cardinale Matteo Zuppi a Mosca. Si è trattato di una missione altamente significativa, come sottolinea il clero di Mosca. L’arcivescovo Paolo Pezzi ha chiamato tutta la comunità cattolica a raccogliersi in preghiera per la riuscita della mediazione vaticana. Il Pontefice ha incaricato Matteo Zuppi di “incoraggiare gesti di umanità che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale. E trovare vie per raggiungere una giusta pace“. Testimonia Francesco: “Il dialogo nasce da un atteggiamento  di rispetto verso un’altra persona, dalla convinzione che l’altro abbia qualcosa di buono da dire. Presuppone fare spazio, nel nostro cuore, al suo punto di vista, alla sua opinione e alle sue proposte. Dialogare significa un’accoglienza cordiale e non una condanna preventiva. Per dialogare bisogna sapere“.
Il modello per una civiltà di pace e amore ha duemila anni. Dall’Annunciazione nella tenda color sabbia, alla nascita di Gesù, dalla sua predicazione in Galilea insieme ai discepoli, pescatori di anime, fino alla Croce. Andrea Tornielli racconta la vita di Gesù in un podcast che si basa sul libero adattamento al libro da lui scritto per Piemme. Un reportage fatto di parole, musica e suoni. Per capire la storia di un Uomo che ha diviso in due la storia dell’umanitàà. Anche chi sa poco o nulla di Lui, infatti, quando scrive un’email o guarda il calendario. Calcola gli anni a partire da quello della Sua nascita. Anche chi non crede, se festeggia il Natale facendo regali a familiari e amici, festeggia la Sua nascita. “Nazareno” è a cura di Benedetta Capelli, Fabio Colagrande, Amedeo Lomonaco, realizzazione tecnica di Adriano Vitali.
“Cristo è il centro. Cristo è il riferimento fondamentale, il cuore della Chiesa. Senza di Lui, Pietro e la Chiesa non esisterebbero né avrebbero ragion d’essere”, non si stanca di ripetere il Pontefice. Andrea Tornielli raccoglie la sfida di raccontare la sua storia, la sua vita terrena. Dalla nascita a Betlemme, con una mangiatoia come prima culla, fino alla morte sulla croce, nell’estremo sacrificio, e alla Resurrezione. Lo fa unendo in un’unica narrazione i testi dei quattro Vangeli. Le testimonianze degli amici di Gesù, degli apostoli, dei testimoni oculari che lo hanno seguito per tre anni lungo le strade della Galilea e della Giudea. E li alterna a un personale tentativo di ricostruire con l’immaginazione, e con l’aiuto dei più autorevoli studi storici, tutto ciò che gli evangelisti non hanno scritto. L’autore permette in questo modo di “entrare” nel Vangelo per incontrarne il Protagonista. “Vederlo” parlare, commuoversi, soffrire, diffondere la sua Parola e compiere miracoli.
Giacomo Galeazzi

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