Editoriale

Il vero Natale di Gesù

Tutti parlano dell’importanza della bontà, della dolcezza, dell’umanità, della fratellanza, della solidarietà, della carità. Tutti noi desideriamo essere migliori, di essere utili agli altri, di lasciare qualche segno o traccia, di alleggerire i pesi e le sofferenze che vediamo e che ci circondano. Tutti noi però sappiamo che non basta il desiderio ma occorre trasformarlo in azione concreta che dimostri l’autenticità, la veridicità e la maturità delle nostre parole.

Tutti noi sappiamo che senza carità la nostra fede è soltanto una proposta irrealizzata; senza carità la nostra bontà è soltanto una facciata per nascondere la nostra paura di metterci in gioco; senza carità la nostra umanità è soltanto una bella parola, ma vuota e senza senso; senza carità nulla di quello che dichiariamo è autentico.

Dinanzi alle ingiustizie e alla povertà di tanti innocenti è facile addossare ai politici, all’economia mondiale, a vari responsabili la causa di tutto ciò, ma questo non risolve il problema, anzi dimostra la nostra voglia di scappare dalle responsabilità. È il nostro modo di addormentare la nostra coscienza per farci sentire meno colpevoli.

Il pericolo più grande nel sentire notizie di guerre, di massacri, di uccisioni, di catastrofi naturali… è quello di portarci a non sentire più niente, di narcotizzare la nostra capacità di empatia, di impietrire il nostro cuore, di insensibilizzare la nostra sensibilità. Puntare il dito, infatti, è la scappatoia più comune!

La vera domanda che ci libera da questa scappatoia e ci prepara a vivere un vero Natale è: cosa faccio io per rendere il mondo più giusto? Più umano? Più solidale? Più caldo? Più fraterno?

Il Natale è la festa del Dio che non si è limitato a vedere la nostra miseria ma si è fatto carne per coprire la nostra nudità, si è fatto bambino per esaltare la fragilità e condannare la prepotenza. Il Dio che si è fatto uomo per insegnarci a essere veri uomini e donne, per insegnarci di non avere paura di impegnarci, di non accontentarci del superfluo, delle apparenze!

In preparazione al Santo Natale cerchiamo di puntare il dito contro il nostro egoismo che ci ha resi più fragili, contro la nostra indifferenza che ci ha resi più freddi, contro il nostro rimandare il bene che ha reso il nostro mondo pieno di parole, di promesse ma non di azioni e passi concreti. Puntiamo il dito contro le false illusioni, le false scuse, le false scappatoie e le false frasi preconfezionate.

mons. Yoannis Lahzi Gaid

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