Editoriale

Usa 2020: nessun vincitore, due sconfitti

Analizzando la situazione che si sta verificando negli Stati Uniti in seguito al voto per le presidenziali, possiamo dire che ci troviamo di fronte – indipendentemente da chi gli americani sceglieranno come prossimo presidente – a nessun vincitore, due sconfitti. Abbiamo di fronte una rivoluzione mancata che non ha mantenuto le promesse e una controproposta di politica che è troppo debole per riuscire a riempire il vuoto lasciato da Trump.

Trump è stato eletto quattro anni fa, non con un largo vantaggio, ma con l’idea di fare di nuovo grande l’America, quindi di fare una rivoluzione che sarebbe stata paragonabile a quella di Ronald Regan nel 1984 quando fu riconfermato “a valanga” contro il rivale Mondale, perché la gente credeva nella sua rivoluzione che aveva dato dei frutti, più o meno condivisibili, ma concreti. Trump questo non lo ha fatto, ha cercato con i suoi tweet – giorno per giorno – di riempire l’assenza di proposta politica autentica, ha cercato di polarizzare lo scontro, in parte ci è riuscito, ma oltre il suo elettorato di riferimento non riesce ad andare.

Al di là dell’esito delle votazioni, passerà probabilmente alla storia come un presidente mediocre; dall’altra parte abbiamo Biden e si spera che se vincerà, si possa dimostrare un po’ meno mediocre di quello che ha fatto in campagna elettorale dove, ha avuto una grande fortuna e un grande pregio: è stato fermo. Più stava fermo e più guadagnava consensi, soprattutto nella prima parte della campagna elettorale. Questo non è un gran viatico per un presidente o per chi vuole diventare presidente degli Stati Uniti d’America, chiamato nel bene o nel male a guidare la parte più forte del mondo. I democratici scontano il fatto di non aver avuto un ricambio generazionale serio nel partito, questa volta come quattro anni fa, il candidato aveva ben più di 70 anni, un brutto segnale per un Paese che vuole essere eternamente giovane.

Con queste elezioni definitivamente si sfata il mito – direi insopportabile – che il maggioritario porta chiarezza nei sistemi politici. La famosa frase: “Con il maggioritario si sa chi governa”, per l’ennesima volta è clamorosamente smentita. Quindi, questo, dovrebbe far riflettere anche noi in Italia, che come gli Stati Uniti d’America siamo una democrazia avanzata.

Prima di sapere chi sarà eletto presidente forse passerà ancora qualche giorno. La verità la danno due elementi: la prima, il fatto che il voto postale è stato talmente tanto ampio che attribuire la vittoria sulla base degli exit pol è quantomeno temerario; la seconda, è quello che è scritto sul sito del Washington Post dove appare un disclaimer che dice: quello che noi vi scriviamo potrebbe essere rovesciato perché nei prossimi giorni si andrà alla lettura del voto postale.

Nicola Graziani

Recent Posts

Gottardo di Hidesheim, il santo che resuscitò i morti per poterli confessare

San Gottardo di Hidesheim, vescovo benedettino Reichersdorf (Germania), 960 – Hildesheim (Germania), 5/05/1038. Il padre,…

5 Maggio 2024

Salute mentale dei minori: la tutela necessaria

Allarme salute mentale nelle nuove generazioni: tra droghe, depressione e cyber-pericoli. I disturbi mentali sono…

5 Maggio 2024

Da Gregorio XVI alle sfide della globalizzazione: testimonianza diocesana

La diocesi di Trapani celebra il 180° anniversario della fondazione: fu istituita il 31 maggio 1844…

5 Maggio 2024

Bullismo genitoriale: origini del fenomeno e ricadute sociali

Il “bullismo genitoriale”, esercitato da padri o madri nei confronti dei figli, attraverso dei comportamenti violenti…

5 Maggio 2024

Cosa significa amare e donarsi all’altro

Dio non ci chiede di essere perfetti, dei soldatini che non sbagliano mai. Ci chiede…

5 Maggio 2024

Le cinque parole del Vangelo di oggi su cui riflettere

Il vangelo di questa sesta domenica di Pasqua è la continuazione di quello di domenica…

5 Maggio 2024