Il centro dell’economia di Gesù

Non è la prima volta che Gesù si riferisce al denaro. Gesù nel Vangelo ci offre spesso un suggerimento che funge anche da insegnamento nonché chiave di lettura dei termini economici, suggerimento purtroppo finora non pienamente compreso e portato avanti. Il frammento dal vangelo di Marco di oggi propone uno di questi insegnamenti di Gesù, dove i temi economici vengono inseriti in un contesto più ampio, che fornisce anche un punto di vista per comprenderli al meglio.

La prima cosa che ci colpisce di questo testo è il fatto che Gesù si mette seduto ad osservare il modo in cui la folla stava gettando monete. Osservare gli altri – soprattutto in un contesto così personale, per non dire privato mentre danno soldi per le offerte sembra una cosa poco gentile. Si, è vero, oggi si osserva tutto. In modo personale, istituzionale, commerciale. Niente può nasconderci e, spesso, ciò che gli altri osservano viene usato contro di noi per ferirci. Per questa ragione ci difendiamo dall’essere osservati.

Esistono regolamenti legali per proteggere la nostra privacy. Però, d‘altro lato, si sa che solo la trasparenza garantisce l’onestà delle operazioni finanziarie che possono fare molto bene ma anche molto male. Perciò si monitorano i movimenti finanziari. Il mondo permanentemente guarda come la gente non tanto “getta monete”, ma versa varie quote, investe, guadagna o perde. Poi di tutto viene data subito notizia pubblica. Ormai, paradossalmente, le finanze sono un tema pubblico – sebbene il divario tra i più ricchi e i più poveri si stia allargando secondo limiti inimmaginabili. Sì, possiamo vedere che cosa fanno dove investono i multimiliardari – ma che cosa cambia? Anzi, spesso proprio loro stessi giocano con l’opinione pubblica riguardo alla loro posizione o reputazione.

Perché allora Gesù guarda questa folla? Come Dio sicuramente conosceva sia le intenzioni, sia le quote. Lo confermano le parole che pronuncia riguardo alla vedova: indica la quota ma anche quale sia il rapporto tra la quota e le altre proprietà della vedova. E questo basta per commuoversi, per capire l’intenzione nella quale la situazione esistenziale s’intreccia con quella spirituale.

Gesù mostra questa vedova e allo stesso tempo mostra l’importanza del rapporto tra il cuore e le decisioni economiche. Qui siamo al centro dell’economia di Gesù: il momento di affidamento, di unione tra la nostra situazione esistenziale e il nostro rapporto con Dio. Se i soldi sono qualcosa di separato da Dio – Gesù stesso dice che non si può servire Dio e mammona – essendo lo strumento delle attività umane essi non possono quindi essere privi del loro rapporto col cuore. Ogni decisione, ogni investimento, ogni spesa, ha la sua ragione – più o meno profonda. Alla fine si può comunque arrivare alla radice: alla motivazione essenziale. E Gesù spiegando la situazione della vedova vuole mostrare questo. Lui fa notare una cosa molto triste: nessuna delle persone che gettavano monete nel tempio trattava Dio sul serio. L’unica era questa vedova. La vita delle altre persone va avanti nonostante l’esistenza di Dio. I soldi garantiscono questa possibilità. È evidente che la ricchezza e il benessere allontanano da Dio. Lo vediamo oggi dalle statistiche delle pratiche religiose nelle società ricche. In realtà Gesù ha previsto questo dicendo quanto sia difficile per i ricchi salvarsi. Perché accade questo? Semplicemente i soldi danno l’indipendenza. La persona ricca può comprare quasi tutto. Non ha bisogno della Provvidenza.

I poveri invece non hanno nessuna speranza hanno solo Dio. Il gesto della vedova lo mostra in modo molto chiaro e commuovente. Non sappiamo che cosa è successo con lei dopo quell’episodio. Ha ricevuto qualche aiuto miracoloso – come la vedova che accolse Elia? È una domanda grande che riguarda tutti i poveri. Si rivolgono a Dio. Ma cambia la loro situazione? Ricevono un aiuto? Certamente. Ma sempre troppo poco. Qui s’intreccia la realtà umana e divina, l’esistenza e la spiritualità. È un intreccio questo tanto desiderato da Dio. Egli non vuole aiutarci con le sue sole forze. Come diceva Etty Hillesum, ha bisogno del nostro aiuto – del nostro cuore, e del soldo della vedova come appare nel Vangelo di oggi. E forse in questo campo abbiamo tutti il lavoro più grande da fare, ossia di sentirci più dipendenti da Dio e dall’ invito alla partecipazione nella sua Provvidenza.