Aumento infortuni e incidenti mortali: un dramma che non conosce confini

Il Rapporto annuale dell’INAIL non contiene rilevanti risultati positivi nella lotta sugli infortuni mortali e gravi e le malattie professionali pur a fronte di un significativo potenziamento degli interventi di contrasto. Il quadro resta sempre grave. Bisogna ancora fare molto di più per la tutela della salute e della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. L’aumento di circa il 20% degli infortuni e del quasi 10% di quelli mortali, giunti alla soglia dei 685 casi accertati, è un segnale che deve far riflettere istituzioni e parti sociali ciascuno dal proprio ambito di intervento e ruolo, non solo nell’individuare percorsi di miglioramento, ma sicuramente nell’analizzare le cause che sono alla base di quanto, anche nel 2021, è accaduto traducendosi in infortunio o malattia, segnando irreparabilmente la vita di persone e famiglie.

E’ un dramma che non conosce confini, una strage quotidiana che bisogna assolutamente fermare come più volte ha indicato anche il nostro Presidente della Repubblica Mattarella. La sicurezza non deve essere considerata un costo per le imprese ma un investimento. La vita delle persone deve venire prima di ogni logica di profitto. L’impegno messo in campo attraverso le modifiche normative e l’ampliamento degli organi di controllo in termini di risorse umane ed economiche, è sicuramente un segnale importante che sta già facendo registrare una crescita rilevante nel numero delle indagini e verifiche svolte nelle realtà lavorative, soprattutto quelle nelle quali le lavorazioni sono maggiormente a rischio, ma dove anche l’irregolarità del lavoro è più diffusa.

L’allargamento della platea degli assicurati INAIL, comprendendo categorie di lavoratori prima non garantite, è sicuramente un risultato importante, ma sono ancora troppe le scappatoie che vengono utilizzate per aggirare le norme di tutela. E questo aumenta la vulnerabilità di molti lavoratori. Per tale ragione riteniamo fondamentale che aumenti la sinergia tra parti sociali e istituzioni, a partire dal presidio in ogni contesto lavorativo della rappresentanza sindacale, al fine di garantire quel controllo di prossimità a favore dell’affermazione delle tutele di salute e sicurezza. Ma vanno ulteriormente rafforzate le ispezioni ed i controlli e realizzato un grande investimento su prevenzione e formazione.

Luigi Sbarra, Segretario Generale Cisl