Tre gesti emblematici alla veglia per i poveri

La Giornata mondiale dei poveri non rappresenta solo un momento di condivisione materiale con chi vive condizioni di disagio, di marginalizzazione, di solitudine. La condivisione parte dalla preghiera, dal farsi vicino all'ultimo per amore di Cristo. Anche per questo l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia in vista degli appuntamenti di domenica propone per oggi alle 21 nella Basilica Cattedrale una veglia di preghiera in preparazione alla Giornata. L'appuntamento sarà presieduto dall’arcivescovo Renato Boccardo e vedrà la partecipazione degli operatori delle Caritas parrocchiali o di Pievanie, dei membri delle varie associazioni di volontariato presenti sul territorio e dei movimenti e degli animatori della liturgia.

Come si legge sul sito della diocesi, la veglia sarà caratterizzata da alcuni momenti particolari, spiegati con altrettanti passaggi del messaggio di Papa Francesco per questa Giornata: la venerazione del Crocifisso (“Se vogliamo incontrare realmente Cristo, è necessario che ne tocchiamo il corpo in quello piagato dei poveri, come riscontro della comunione sacramentale ricevuta nell’Eucaristia”); le ceste di pane portate al centro del presbiterio (“Nel pane quotidiano Dio ci dà un segno della sua bontà e l’alimento essenziale della tavola di famiglia”); il profumo versato sulle mani del primo di ogni banco (“Benedette le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli, sono mani che portano speranza”).

“Con la preghiera – spiega l’arcivescovo – ci metteremo alla scuola di Cristo per chiedergli il dono di occhi per vedere le sofferenze di tanti nostri fratelli e sorelle, per divenire sempre più immagine del buon samaritano che si china su ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza”.