La vita prima e dopo il Covid-19: ai romani mancano passeggiate, cene fuori e Messa

Come gira l'informazione durante il Corona Virus: l'importanza della scatola magica e dei social

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La Tv in questo periodo è diventata una finestra sul mondo. A seconda delle occasioni diventa il mezzo con il quale rilassarsi ed informarsi, ma non mancano occasioni in cui la TV si trasforma anche nella piccola cappella di casa. Proprio così, il Papa e la Chiesa tutta, si stanno muovendo in varie direzioni per non far mancare il proprio sostegno e la propria vicinanza ai fedeli. Nonostante ciò è sempre più forte la mancanza di quella che potrebbe essere definitiva la vita prima del Corona Virus, perché è così: c’è un prima e un dopo il virus.

Come si informano i romani?

Per informarsi sulle evoluzioni dell’epidemia anche i romani scelgono nella stragrande maggioranza la Tv, seguono distanziati il web, poi i social media e infine i quotidiani cartacei e le radio. Buona la conoscenza sui servizi di prossimità: il 68% degli intervistati ha dichiarato di essere al corrente degli interventi di aiuto alla popolazione predisposti dai Municipi.Assistenza domiciliare per ricevere la spesa, consegna dei farmaci, visite mediche on line, tutti in qualche modo si sono attrezzati per essere vicini alla cittadinanza.

Ma come girano queste notizie?

Non solo stampa e le reti televisive locali, un ruolo fondamentale è ricoperto dai social e da quella piccola scatola nera che ognuno possiede e che si chiama smartphone. Quanti ieri hanno seguito anche la celebrazione del Papa da quel piccolo schermo? Un tempo forse sarebbe stato demonizzato, ma oggi è proprio il caso di definirlo la vera salvezza dall’isolamento. Numerose le statistiche che vengono fatte tramite i sistemi informatici e computerizzati, non solo ora. Negli ultimi anni sembrava migliorata la percezione sull’igiene urbana dei romani, con quasi due terzi degli intervistati che si definivano “molto” o “abbastanza soddisfatti” della pulizia delle strade (60%), mentre, una voce nell’ultima indagine pubblicata a settembre 2019 raggiungeva appena il 10%. Il giudizio sul trasporto pubblico, che solitamente incassa indicatori di gradimento tra i più bassi, a marzo 2020 registra una soddisfazione oltre il 60% per regolarità e misure di sanificazione adottate. L’utenza del tpl si è comunque drasticamente ridotta, il 32% dichiara di essere rimasto a casa e il 60% di essersi spostato con auto/scooter o a piedi.

Cosa manca?

Per fortuna i comfort non mancano, e tutto sommato, la maggior parte degli italiani stanno trascorrendo la loro quarantena nelle loro case, in quelle che si potrebbero definire delle”prigioni dorate”, al caldo, con la propria famiglia e tutto ciò di cui hanno bisogno. Ma fuori dalle mura domestiche la vita è ferma e a volte informarsi crea una sofferenza psicologica. La sera, è il momento peggiore, solo la sirena di qualche ambulanza e poi il buio pesto. Manca tutto, però volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, le città sono avvolte da un manto di stelle. Nella vita di PRIMA, le stelle, non si vedevano più!