Un solo euro di paga per ogni cassetta di mandarini raccolta. E' quanto ha scoperto la Guardia di finanza di Montegiordano (Cosenza) nell'ambito di un'operazione finalizzata alla repressione del fenomeno del “caporalato“, attività in mano della criminalità organizzata basata sull sfruttamento illegale e a basso costo di manodopera agricola, in genere di provenienza extra comunitaria. I salari elargiti ai lavoratori (le “giornate”) sono notevolmente inferiori rispetto a quelli del tariffario regolamentare e privi di versamento dei contributi previdenziali. Inoltre, il lavoratore non ha nessuna tutela né sanitaria né sindacale.
L'operazione é scaturita da un controllo fatto a Roseto Capo Spulico di un furgone, fermato da una pattuglia della Guardia di finanza ad un posto di blocco. A bordo del mezzo viaggiavano dieci cittadini extracomunitari. Alla guida del mezzo, un italiano.
Dalle indagini é emerso che gli stranieri erano diretti in Basilicata per essere impiegati in lavori agricoli in due aziende lucane per la raccolta della frutta. I titolari corrispondevano loro retribuzioni misere, un euro a cassetta, sottoponendoli e sfruttamento del lavoro nero.
L'operazione ha portato all'arresto di una persona ed alla denuncia di altre sette. L'arrestato, di nazionalità algerina, è risultato ricercato per reati in materia di immigrazione clandestina.
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