TERRORISMO: EXPO, SINDONE E GIUBILEO NEL MIRINO

Il bersaglio, anzi i bersagli, sono grossi: esposizione della Sindone, Giubileo ed Expo. Tre eventi storici che porteranno nel nostro Paese milioni di persone per quasi due anni. Un’occasione ghiotta per la jihad, che potrebbe colpire in qualsiasi momento. Il livello di allerta è massimo tra chi si occupa di garantire la sicurezza sul territorio nazionale. Nessuna avvisaglia di possibili attentati in via di organizzazione o di cellule dormienti pronte a svegliarsi.

E’ la nuova dimensione del terrorismo, quella di foreign fighters e lupi solitari. Individui perfettamente mimetizzati e integrati, che non appartengono ad alcuna formazione particolare. Ma giurano fedeltà al Califfato, ad Al Qaeda e compagnia cantando poche ore prima di colpire. Questa evanescenza li rende particolarmente pericolosi, perché se prevenire il colpo di un gruppo organizzato è possibile, leggere la mente di un jihadista occasionale è complesso.

Durante un’audizione al Comitato parlamentare per la sicurezza il numero uno dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna, Arturo Esposito, ha detto a chiare lettere che la minaccia esiste. Tanto che si è reso necessario adottare le contromisure adatte: una rete di controllo, sul campo e informatica, per garantire l’incolumità a turisti, cittadini e pellegrini che visiteranno Roma, Torino e Milano in occasione dei tre eventi. E’ proprio quello del lupo solitario il profilo a destare più preoccupazione. Disperati armati come Amedy Coulibaly o i fratelli Kouachi, che hanno tenuto in scacco la Francia e Parigi per 2 giorni. Ma, visti gli episodi di Istanbul, il timore è rivolto anche nei confronti dei movimenti anarco-insurrezionalisti, meno violenti e letali ma comunque capaci di creare disordini.