Tempesta in arrivo, Sea Watch punta verso l'Italia

Prua verso l'Italia, nonostante i porti chiusi: ha ripreso la navigazione la Sea Watch, diretta verso la Sicilia per ripararsi da una tempesta in arrivo, con i suoi 47 migranti recuperati nel Mediterraneo nei giorni scorsi. Cinque giorni di attesa nei pressi di Malta, poi la decisione di avvicinarsi alla costa italiana per il maltempo che imperversa nelle acque al largo di La Valletta: “Abbiamo bisogno di un riparo – è l'annuncio che arriva dalla nave -, di un porto sicuro al più presto. Domani è in arrivo una forte perturbazione da nord-ovest: è prevista tempesta. I nostri ospiti a bordo soffrono molto il freddo”. E ancora: “Sul nostro mare si sta abbattendo un ciclone mediterraneo, fenomeno meteo piuttosto raro con onde di 7 metri, pioggia e vento gelido. SeaWatch sta navigando in questa tempesta cercando un riparo con a bordo 47 naufraghi soccorsi sabato scorso”.

 

#show_tweet#

 

La linea italiana

Motori accesi in direzione della Sicilia dunque ma non con il benestare del governo italiano. Anzi, l'occasione è stata colta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per ribadire la linea italiana: “Ennesima provocazione in vista – ha detto il vicepremier -: dopo aver sostato per giorni in acque maltesi, la nave olandese Sea Watch3 con 47 a bordo salvate in mare si sta dirigendo verso l'Italia. Ribadisco che la nostra linea non cambia, né cambierà. Nessuno sbarcherà in Italia. Pronti a mandare medicine, viveri e ciò che dovesse servire ma i porti italiani sono e resteranno chiusi”. Linea seguita dal collega Luigi Di Maio: “La nave Ong Sea Watch, che sta navigando verso la Sicilia, avrà da parte del governo italiano, qualora ne avesse bisogno, supporto medico e sanitario – ha detto il vicepremier pentastellato in un messaggio su Facebook -. Dopo di che, invito a puntare la prua verso Marsiglia e far sbarcare le persone sul suolo francese, anziché aspettare inutilmente nelle acque italiane per giorni”.

Il caso Sea Watch

Il timore è che quello della Sea Watch possa diventare un nuovo caso internazionale, come accaduto qualche settimana fa per i migranti a bordo dello scafo battente bandiera tedesca e per la nave Sea Eye, olandese. Un contenzioso andato avanti per giorni, con le due navi in attesa a un miglio dalle coste di Malta prima che l'accordo di ricollocazione fra alcuni Paesi permettesse di interrompere lo stallo. In quel caso, l'Italia si era fatta carico di 15 persone.