Dopo circa una settimana di detenzione presso il carcere di Regina Coeli, a Roma, Roberto Spada verrà trasferito in quello di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine. Una decisione presa in merito alla dichiarata incompatibilità del penitenziario romano a ospitare un detenuto al quale è contestata l'accusa di violenza privata aggravata dal metodo mafioso: una settimana fa, Spada aveva aggredito la troupe Rai del programma televisivo 'Nemo' e, nello specifico, il giornalista Daniele Piervincenzi (colpito con una testata al volto che gli ha procurato una frattura al setto nasale) e l'operatore Edoardo Anselmi. Riscontrata l'assenza delle necessarie condizioni ambientali delle altre case circondariali del Lazio, è stato quindi deciso il trasferimento a Udine, dove è peraltro detenuto anche Salvatore Buzzi, condannato a 19 anni di reclusione nel processo Mondo di mezzo. Dal penitenziario friulano era passato anche l'altro imputato di spicco dell'inchiesta, Massimo Carminati, prima di essere trasferito a Parma.
La Direzione generale detenuti ha disposto la misura nei confronti di Spada “in considerazione dell'elevata pericolosità del soggetto”, procedendo “all'adozione delle misure idonee ad impedire tentativi di evasione, anche mediante complicità esterne, nonchè qualsiasi altro atto che possa compromettere l'incolumità del detenuto e della scorta stessa oppure il corretto svolgimento della traduzione”. In riferimento alle modalità di custodia e ai previsti momenti di aggregazione, verranno tenute in considerazione “le indicazioni della competente Autorità giudiziaria e, in ogni caso, le compatibilità e le incompatibilità con i detenuti ivi ristretti; in particolare con gli eventuali coindagati/coimputati o con gli appartenenti ad associazioni mafiose contrapposte, risultanti dal fascicolo personale, dalle dichiarazioni rese dallo stesso detenuto o, eventualmente, dagli atti matricolari con riferimento a precedenti carcerazioni”.
Il caso di Spada aveva destato impressione nell'opinione pubblica, concentrando i riflettori del mondo dell'informazione sulle condizioni di Ostia e, di fatto, distogliendo parzialmente l'attenzione dal ballottaggio per la presidenza del Municipio X fra Giuliana Di Pillo (M5S) e Monica Picca (Centrodestra), previsto per il 19 novembre. Un'attenzione che ha palesato la situazione di degrado del quartiere litoraneo romano, riscontrabile per le strade e in alcuni dei principali luoghi di aggregazione. Due anni fa, l'allora amministrazione municipale era stata disciolta a seguito del commissariamento per infiltrazioni mafiose.
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