Si chiama Alessandro Sandrini, è di Brescia e ha 32 anni. Di lui non si avevano più notizie dal 18 ottobre 2016, poi domenica scorsa un nuovo segnale. Il 3 ottobre 2016 era partito per la Turchia per un viaggio organizzato di una settimana nel Paese. Stava soggiornando in un albergo di Adana, città turca a 180 chilometri dalla Siria. Non è più tornato.
Il ragazzo, dipendente in cassa integrazione di un'azienda bresciana, aveva telefonato alla mamma il 4 ottobre 2016, poi non si era più fatto vivo. Fino al 18 ottobre, quando ha chiamato di nuovo a casa in toni allarmati: “Non so dove sono, mi hanno sequestrato. Aiutami“, avrebbe detto alla mamma.
E poi ancora, domenica sera, una seconda chiamata: “Questi non scherzano. Avvisa l'Ambasciata. Mi vogliono uccidere“. La Procura ha aperto un'inchiesta. L'indagine è affidata alla Squadra Mobile di Brescia che è in contatto con le autorità turche. Gli inquirenti ritengono si tratti di un sequestro di persona da parte di gruppi turco-siriani.
“Il caso del connazionale è da tempo noto e seguito dalla Farnesina”: così in una nota il ministero degli Esteri fa sapere che si sta occupando “da tempo” della scomparsa del giovane.
Il report 2024 di Legambiente traccia un quadro sconfortante sullo stato di salute del nostro…
Nuova puntata del nostro podcast settimanale. Puntata speciale con Manuela Petrini e il giornalista sportivo…
Diversi edifici civili distrutti e persone sotto le macerie a Kharkiv, nell'Ucraina orientale, a seguito…
Dopo le dichiarazioni di Macron sull'ipotesi di inviare truppe a Kiev, Tajani chiarisce: "Noi non…
Tragedia annunciata in Brasile dove il crollo parziale di una diga fatiscente, avvenuto dopo delle…
Papa Francesco ha postato un tweet sull'importanza della libertà di stampa. Ha inoltre ricevuto in…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni