Juden hier”, “qui ci sono ebrei”, è questa la scritta apparsa nella notte a Mondovì in provincia di Cuneo. Come nelle città tedesche durante il nazismo, una scritta antisemita è comparsa sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, una delle grandi voci dell'orrore dei lager.
Di atto gravissimo parla il primo cittadino di Mondovì: da sindaco e da uomo, condanno fermamente. Un fatto vergognoso che offende ed indigna la città che è medaglia di bronzo al valor militare nella guerra di Liberazione, e tutti i monregalesi.
Sulla vicenda indagano i carabinieri. Il figlio della donna ha presentato denuncia contro ignoti e i carabinieri stanno eseguendo dei sopralluoghi nella zona per verificare se ci possano essere telecamere che hanno registrato eventualmente qualcosa dell'accaduto.
Il commento del figlio Aldo
“È inquietante quello che è successo questa notte. Non c'è altro modo per commentare – dice – Ieri è uscito un articolo dove ho fatto alcune riflessioni e riportato frasi di interviste di mia madre e questo è il risultato. Mi sembra il segno tangibile di un clima che si è creato e questi sono gli effetti”. La scritta arriva, infatti, proprio il giorno dopo l’intervento di Aldo Rolfi su un quotidiano locale per ricordare sua mamma.
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