“Altri 45 giorni di prigione per Patrick; e otto mesi di negazione dei suoi diritti, uno dopo l’altro dal suo arresto”, mesi in cui “le violazioni contro di lui sono aumentate”, dall’essere trattenuto in aeroporto al Cairo al trasferimento in luoghi “non ufficiali” per la detenzione, dalla “tortura fisica con percosse e scosse elettriche”, fino alla negazione dei “suoi diritti legali come imputato e prigioniero uno dopo l’altro”. La liberazione di Patrick Zaki sembra essere ancora lontana.
Così gli attivisti della rete “Patrick Libero” ripercorrono in un lungo post, che anticipa le mobilitazioni annunciate per oggi a Milano, Torino e Roma e in altre piazze italiane, gli otto mesi di detenzione di Zaki. Lo studente egiziano dell’Università di Bologna è in carcere da febbraio in Egitto con accuse che annoverano anche la propaganda sovversiva su Facebook. Ieri l’ultima udienza che ha stabilito altri 45 giorni di custodia cautelare.
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