Operaio cade in una cisterna e muore

Ennesima morte bianca nei luoghi di lavoro. Un operaio di 52 anni è morto, schiacciato in una grande cisterna per la fermentazione del vino, in una cantina sociale di Massenzatico (Reggio Emilia). La cistera, usata per la fermentazione del lambrusco, in quel momento era vuota. 

L'incidente

Il tragico infortunio – racconta gazzettinadireggio.it – è avvenuto ieri sera, giovedì 16 gennaio, verso le 19 presso la rinomata Cantina sociale di Massenzatico, in via Beethoven 109: il cantiniere Sandro Santini, reggiano di 52 anni, è morto all'interno di una delle grosse cisterne dell'attività. Secondo una prima ricostruzione Santini, che stava pulendo una delle cisterne ed era sul fondo, sarebbe stato risucchiato all’interno da una ventola e ucciso da una pala. Sul posto la Croce Rossa, i vigili del fuoco, i carabinieri e i medici della Medicina del lavoro che stanno cercando di chiarire le dinamiche dell'accaduto. Purtroppo i soccorsi sono stati inutili: l'uomo, che lascia la moglie e tre figli con i quali viveva nella frazione, era già morto. “Il 2019 si conclude con 1437 lavoratori morti sul lavoro (compresi i morti sulle strade), di questi 701 sono morti sui luoghi di lavoro. Solo un morto in meno rispetto ai morti del 2018. Nel 2019, con 202 morti sui luoghi di lavoro è l’agricoltura con il 29% a guidare la classifica dei lavori meno sicuri, di questi, ben 141 agricoltori, hanno perso la vita schiacciati dal trattore che guidavano, in modo così atroce muoiono lavoratori che vanno dai 18 agli 85 anni”, denuncia Carlo Soricelli sul suo blog “Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro“. Da inizio anno, si sono registrati già diversi incidenti mortali. L'ultimo, solo due giorni fa a Camerano (in provincia di Ancona), dove un operaio campano, il 49enne Pasquale Marigliano della provincia di Napoli, è deceduto all'interno del cantiere del nuovo Inrca dopo essere stato colpito alla testa dal braccio meccanico di un bobcat manovrato da un collega.