E’ morto a 61 anni l’ex presidente dell’Assemblea Generale Onu, John Ashe. A riferirlo è l’agenzia di stampa Ansa, che da ripreso informazioni fornite da fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro. Ashe, ex ambasciatore di Antigua e Barbuda, è deceduto nel pomeriggio, con molta probabilità a causa di un attacco di cuore. Sempre secondo fonti di stampa, il corpo senza vita sarebbe stato trovato nella sua casa negli Stati Uniti.
L’ex diplomatico – che ha ricoperto l’incarico all’Onu dal settembre 2013 al settembre 2014 – era stato arrestato nel 2015 in relazione all’indagine avviate dalle autorità Usa sulle presunte tangenti pagate a funzionari dell’Onu per sostenere progetti immobiliari a Macao.
Da quanto era emerso dalle indagini della polizia federale, Ashe aveva usato la sua posizione di Rappresentante Permanente di Antigua e Barbuda presso le Nazioni Unite e poi di presidente dell’Assemblea Generale per introdurre un documento a sostegno di un progetto immobiliare del magnate cinese Ng Lap Seng, tutto in cambio di 1,3 milioni di dollari “offerti” dall’ uomo d’affari cinese. Secondo gli inquirenti, una parte delle tangenti furono utilizzate per pagare le vacanze di Ashe e della famiglia e per costruire un campo da basket nella sua casa di Dobbs Ferry, a New York.
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