“Lettera ai cari” così inizia lo scritto lasciato dal 20enne Pietro Maxymilian Di Paola e pubblicata dal quotidiano La Repubblica. Il giovane ieri si è lanciato dal settimo piano di un palazzo trascinando con sé l’ex fidanzata, la 19enne Alessandra Pelizzi, che lo aveva lasciato tre settimane fa.
“Scrivo queste parole non per essere ricordato, soprattutto perché dopo questa sera i ricordi sarebbero tutti negativi credo”, scrive nelle tre pagine con lucidità e fermezza, tradendosi solo una volta: “Quello che scriverò da qui in poi non ha nulla a che fare con i miei ultimi saluti ma invece servirà a spiegare (non accettare eh) quello che sto…” e cancella le ultime due parole cambiandole con: “Ho fatto”. Prevedeva, quindi, che la lettera fosse trovata dopo il terribile gesto.
Poi il movente diventa chiaro: “Un odio così forte da essere felice di sacrificare la propria vita per far provare all’altro la vera tristezza”. La fine della storia con Alessandra Pelizzi, nella mente del ragazzo è l’innesco per una vendetta spietata. “Non mi sono lanciato con lei subito ma anzi le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto amici, famiglia e futuro”.
“Se la rincontrassi dall’altra parte la odierei ancora? No, il mio sfogo è finito nel momento in cui ho saltato”. Poi i saluti ai suoi cari e un inquietante consiglio: “Sia alle future vittime che ai futuri carnefici. Dubitate di quelli che ridono sempre a volte non possono semplicemente fare altrimenti e nel frattempo perderanno l’anima”:
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