Una lite degenerata in un delitto. E’questo ciò che i carabinieri credono sia accaduto nel centro di Terni, dove un uomo è stato ucciso con sette colpi di pistola. La vittima si chiamava Demir Hyseni, un operaio albanese di 49 anni, assassinato sotto la sua abitazione in via Galvani, nel centro di Terni, mentre si stava recando al lavoro.
Il killer e l’ipotesi del movente passionale
A sparare, con una pistola calibro 32 – abbandonata e poi recuperata in un cassonetto dell’immondizia poco distante – un uomo che è però riuscito a fuggire e far perdere le sue tracce. Anche se i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale, dopo avere raccolto le testimonianze della moglie e della figlia della vittima (che hanno assistito alla tragedia) e di altri vicini di casa, hanno indirizzato le ricerche verso un altro straniero, sospettato di essere autore dell’omicidio. L’ipotesi degli investigatori è che alla base del delitto ci possano essere motivi passionali, anche se non vengono escluse altre piste.
L’omicidio
Hyseni (regolare in Italia e incensurato), intorno alle 6.30 del mattino, è uscito di casa per andare a lavoro in una ditta edile del posto nel quale lavorava da circa 15 anni come carpentiere e manovale. Ha fatto appena in tempo a mettere in moto l’auto parcheggiata sotto le finestre del suo condominio per partire, quando sul posto è comparso il killer, con il quale sarebbe nata la lite in strada. Le urla hanno svegliato dal sonno numerosi residenti dei palazzi della zona, che pochi istanti dopo, secondo i loro racconti, hanno avvertito chiaramente gli spari e ancora delle urla, questa volta della moglie e della figlia del 49enne.