Si aggrava con il passare delle ore il bilancio delle vittime causate dal naufragio che si è verificato lo scorso weekend al largo delle coste della Tunisia. Il ministero dell'Interno di Tunisi ha comunicato che sono stati recuperati 71 corpi al largo delle coste di Kerkennah. Nel frattempo sono riprese le operazioni di ricerca e soccorso intorno al putno dove è affondato il barcone.
Nella giornata di ieri, il premier del governo di unità nazionale tunisino, Youssed Chahed, ha destituito dalle proprie funzioni il ministro dell'Interno, Lofti Brahem, sostituendolo ad interim con il ministro della Giustizia Ghazi Jeribi, senza però fornire ulteriori spiegazioni.
Inoltre, anche dieci funzionari pubblici sono stati licenziati per negligenza in seguito al naufragio costato la vita ad almeno 70 migranti. Il ministro dell'interno ha dichiarato che un'indagine preliminare ha dimostrato che i funzionari hanno “direttamente o indirettamente” mancato l'esercizio delle loro funzioni. Tra i funzionari rimossi dal loro incarico ci sono alti responsabili della Guardia Nazionale e della Guardia Costiera di Sfax e Kerkennah. Nel frattempo la procura di Sfax ha avviato un'indagine per chiarire l'esistenza di eventuali complicità tra agenti della sicurezza e reti di trafficanti di esseri umani, in relazione al recente naufragio.
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