Sarebbero almeno 150 i morti nel naufragio di un barcone avvenuto questo pomeriggio davanti alle coste della Libia. Lo ha reso noto Charlie Yaxley, portavoce dell'Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), che ne ha dato prontamente comunicazione via Twitter
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Secondo le prime informazioni raccolte, il barcone sarebbe partito dal centro di Khoms, a circa 120 chilometri dalla capitale Tripoli. Al momento della partenza, a bordo dell'imbarcazione si sarebbero contate circa trecento persone. Le testimonianze sul numero approssimativo dei naufraghi, riferito dai sopravvissuti soccorsi, sarebbero analoghe a quanto riportato dalla guardia costiera libica, che differisce soltanto sul numero delle imbarcazioni. Secondo gli agenti a bordo delle motovedette, si sarebbe trattato di due imbarcazioni, non una come, invece, risulterebbe dalle prime testimonianze. Finora è stato accertato il salvataggio di circa 130 migranti, i quali sono stati riportati in Libia.
Quella appena appresa è l'ennesima tragedia di morti in mare. Secondo don Aldo Buonaiuto, fondatore del quotidiano online In Terris e sacerdote dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, si tratta di un quadro dai contorni sempre più drammatici: “Solo nei primi 4 mesi del 2019 nel Mediterraneo sono morte 422 persone, più di tre al giorno – osserva -. In media si tratta della percentuale di morti più elevata sul totale delle partenze dal 2014. Dal 2014 a oggi non abbiamo ancora imparato nulla. E soprattutto queste sono soltanto le vittime accertate. Di tutte le altre non possiamo neppure stabilire un ordine di grandezza. Sappiamo soltanto che per un migrante al quale possiamo per lo meno dare sepoltura, ce ne sono almeno dieci di cui nessuno rivendicherà il corpo. Dispersi senza neanche una tomba su cui deporre un fiore”. Perché si faccia memoria di questa realtà straziante, don Aldo Buoniauto rivolge un accorato appello all’Onu, all’Europa, alla Santa Sede e al Governo Italiano, che da anni cooperano sul fronte dell’accoglienza, affinchè venga istituita una Giornata del Migrante Ignoto.
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