L’India flagellata dal ciclone Vardah: 7 morti e 50 mila persone evacuate

Almeno sette morti – tra i quali anche un bambino di tre anni – e oltre 50 mila sfollati, sono i numeri di un primo bilancio stilato dalle autorità indiane in seguito al passaggio del ciclone Vardah che ha toccato terra oggi pomeriggio nella regione di Chennai, capitale dello Stato meridionale indiano di Tamil Nadu.

Durante i 90 minuti in cui il ciclone ha imperversato sul suolo indiano, le raffiche di vento hanno raggiunto una velocità media di 100-120 chilometri orari, con punte che sono arrivate fino a 190. Al momento le autorità hanno dichiarato di non essere in grado di fornire una stima reale delle vittime e dei danni causati dal ciclone, ma hanno affermato che un bilancio definitivo verrà reso noto nella giornata di martedì.

Molte case sono state distrutte, centinaia di alberi e pali della luce sono stati divelti e i ripetitori di telefonia abbattuti. Ma il fatto più significativo è che il ciclone – diversamente dalle previsioni dei meteorologi – non ha perso potenza toccando terra, per questo la sua azione distruttrice è stata massima.

Il governo indiano ha dispiegato sul territorio numerose squadre della Forza nazionale di risposta ai disastri e almeno 50.000 persone sono state evacuate nelle zone costiere del Tamil Nadu e in Andhra Pradesh. Oltre 17 mila indiani sono stati ospitati nei campi di soccorso. Inoltre, nello stato di Tamil Nadu, le autorità hanno deciso di chiudere le scuole per tre giorni e hanno chiesto alla popolazione di restare chiuse in casa con scorte di acqua e cibo, fino al termine del passaggio del ciclone Vardah. Per precauzione, le Capitanerie di porto hanno diramato un avviso ai naviganti proibendo ai pescatori dei due Stati interessati dalla perturbazione di prendere il largo con i pescherecci.