Lancia la figlia da un viadotto, poi si suicida

Tragedia a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, dove un uomo e una ragazza sui 13 anni, hanno scavalcato il parapetto del ponte del viadotto della A14, in zona contrada Vallemerlo, nel chietino. La bambina è caduta poco dopo nel vuoto mentre l'uomo, indicato inizialmente come di mezza età, ha da quel momento minacciato di buttarsi a sua volta, non consentendo ai soccorritori di avvicinarsi a lui. Dopo ore di trattative, con un mediatore e gli agenti intenti a farlo desistere, il 49enne si è suicidato lasciandosi cadere per i 30 metri sottostanti. Sul posto, allertati dagli altri automobilisti, sono tempestivamente giunti i Vigili del fuoco, i sanitari del 118 e i Carabinieri. Per ore non è stato possibile accertare quali fossero le condizioni della bambina (di 12 anni), con gli uomini delle Forze dell'ordine che hanno cercato il modo di raggiungerla, tentando di non farsi notare dall'uomo, appeso al guardrail del viadotto. Gli agenti hanno al contempo piazzato alcuni uomini in osservazione del ponte e hanno cercato per tutto il pomeriggio di parlare con lui. La piccola è stata lanciata da un'altezza di 30 metri e, secondo le prime informazioni giunte dalle agenzie di stampa, non avrebbe mai dato segno di muoversi. I medici legali hanno poi appurato come la morte sia sopraggiunta immediatamente con il violento impatto al suolo.

Un'altra tragedia

Sul luogo, assieme ai soccorritori, sono arrivati un negoziatore, il sostituto procuratore di Chieti, Lucia Campo e anche la madre e la sorella dell'uomo. Il dramma potrebbe essere connesso a un'altra tragedia, avvenuta in mattinata e che ha coinvolto la convivente del 49enne: la donna, secondo alcuni giornali (tra i quali 'Il Centro'), è morta quest'oggi dopo essere precipitata dal quarto piano dell'edificio dove abitava con l'uomo. La bambina, secondo quanto riportato, dovrebbe essere proprio la figlia della convivente. Non è ancora stato appurato se si sia trattato di un incidente, di un gesto volontario o di altro. L'uomo non ha mai lasciato la balaustra del viadotto, continuando a urlare agli agenti di non avvicinarsi al corpo della piccola. Complici i 30 metri d'altezza che lo separavano dal terreno, non è stato possibile comprendere tutto quello che ha detto all'indirizzo delle persone che si trovano sotto di lui ma, stando a quanto riferito, avrebbe più volte urlato la parola “scusa”, confermando che si sarebbe gettato nel vuoto se qualcuno avesse provato ad avvicinarsi a lui o alla bimba. L'autostrada, nel frattempo, era stata chiusa al traffico per consentire il lavoro del mediatore, purtroppo rivelatosi vano.