E’ piena emergenza nello stato del Myanmar, dove le inondazioni degli ultimi giorni hanno provocato almeno trenta morti e oltre 150 mila sfollati. Sono questi gli ultimi dati forniti dalle Nazioni Unite che rivelano un bilancio tragico destinato ad aggravarsi nelle prossime ore.
Le zone particolarmente colpite sono state il nord e l’ovest del Paese dove attualmente decine di migliaia di persone sono isolate nei propri villaggi. Sono ormai settimane che piove ininterrottamente e le autorità hanno difficoltà a fornire rifugi stabili alla popolazione. I nubifragi hanno inoltre distrutto terreni agricoli, strade, ferrovie, ponti e case, rendendo ulteriormente complicato l’intervento dei soccorsi.
Le piogge sono iniziate lo scorso 16 luglio con una furia inconsueta, e non hanno risparmiato alcune parti dell’India e del Nepal, soprattutto l’area occidentale. “Nella sola zona di Mandalay i morti sono 30” ha dichiarato il direttore del Dipartimento competente del ministero del Welfare. Altre fonti spiegano che i numeri saliranno ancora, anche perché è impossibile per ora raggiungere le zone isolate. Le Nazioni Unite informano che l’esercito del Paese è al lavoro con i gruppi locali per fornire i primi aiuti.
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