Ebola, africani vittime di bullismo a New York

La paura di contrarre il virus Ebola si diffonde più rapidamente del contagio stesso provocando seri danni. A pochi giorni di distanza dall’annuncio del primo possibile contagio di Ebola a New York – poi rientrato – l’African Advocacy Council – un’associazione per il sostegno agli africani – lancia l’allarme: gli adolescenti africani nelle scuole della Grande Mela si trovano sempre più spesso ad affrontare una nuova forma di bullismo. Due fratelli di prima e terza media di una scuola del Bronx – riferiscono dall’associazione – giunti di recente dal Senegal, sono stati apostrofati con il soprannome di “Ebola” e picchiati con tale violenza da essere stati ricoverati in ospedale. L’African Advocacy Council ha esortato le scuole e i dirigenti della città ad adottare misure per proteggere i ragazzi dal bullismo.

È intanto risultato negativo al test dell’Ebola il bambino di 5 anni ricoverato al Bellevue Hospital di New York dopo aver trascorso un mese in Guinea con la famiglia. Lo afferma il portavoce del New York City Health and Hospitals Corporation. Il bimbo era rientrato a New York sabato scorso, quando aveva iniziato a mostrare sintomi che sembravano quelli della febbre emorragica. I risultati dei test sono invece negativi.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon si è detto preoccupato per le recenti restrizioni attuate in diversi Paesi e località nei confronti delle persone che hanno viaggiato nelle Nazioni più colpite da Ebola. “Coloro che si infettano con il virus dovrebbero essere sostenuti, non stigmatizzati”, ha detto il segretario generale, dichiarando che “il modo migliore per proteggersi da Ebola è quello di fermare l’epidemia alla fonte, in Africa occidentale”.

Secondo gli esperti, presto Ebola arriverà anche in Cina. Lo ha dichiarato Peter Piot, direttore della London School of Hygiene and Tropical Medicine e uno degli scienziati che ha scoperto il virus in un’intervista al South China Morning Post, precisando che la sua previsione si basa sul fatto che migliaia di cinesi lavorano in Africa, luogo dove ha avuto origine l’epidemia. Secondo i suoi calcoli, l’epidemia raggiungerà un picco nei prossimi 6-12 mesi prima di esaurirsi. Piot ha anche sottolineato come le misure precauzionali basate sul controllo della temperatura – attualmente in atto all’aeroporto di Hong Kong – non siano efficaci. L’unico metodo valido per tenere sotto controllo il contagio, ha assicurato, è quello di usare le analisi del sangue – “sicure e poco costose” – poiché il virus si trasmette attraverso i fluidi corporei e, fino ad oggi, “non esistono prove scientifiche che si trasmetta per via aerea”.