Nella città iraniana di Isfahan, nelle ultime settimane, sono state attaccate con l’acido almeno quattro delle donne che avevano deciso di manifestare per le strade della cittadina contro le violenze quotidiane che subiscono le donne del Paese. E le autorità statali, per gli uomini responsabili di questi reati, hanno assicurato la “punizione più dura” possibile.
Il capo della magistratura iraniana, l’Ayatollah Sadeq Larijani, ha incaricato il suo vice Gholamhossein Mohsein-Ejeie di condurre un’indagine sui diversi attacchi: “E’ un atto disumano, illegittimo, violento e anti-islamico – ha affermato il vice procuratore – e tutti devono contribuire ad arrestare i responsabili”.
Secondo quanto affermano diversi commenti postati dai cittadini iraniani sui social network, le ragazze sarebbero state prese di mira perché non erano adeguatamente velate, ma le autorità hanno negato questa tesi: “La popolazione – ha detto il presidente Hassan Rohani durante un consiglio dei ministri – non deve avere dubbi sul fatto che il governo stia facendo di tutto per trarre in arresto gli uomini responsabili del gesto. Li aspetta la pena più severa”.
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