“Mi dispiace per le vite che ho preso, per le sofferenze che ho causato e per il terribile danno che ho fatto”. E’ quanto ha dichiarato Dzhokhar Tsarnaev, il 21enne ceceno responsabile dell’attentato alla maratona di Boston, alla corte poco prima che il giudice George O’Toole leggesse la sentenza con la quale lo ha formalmente condannato alla pena di morte.
Tsarnaev, che non aveva mai parlato in udienza, ha chiesto scusa alle vittime e alle famiglie, ammettendo di essere colpevole. “Prego Allah di avere misericordia di coloro che sono stati colpiti nel bombardamento e delle loro famiglie. Prego per la vostra guarigione”, ha detto, rivelando poi di aver imparato i nomi e i volti delle sue vittime dell’attacco e di aver continuato ad avere informazioni su di loro durante il processo. “Chiedo ad Allah di avere pietà di me, di mio fratello e della mia famiglia”, ha aggiunto Tsarnev.
La condanna ufficiale arriva dopo che il 15 maggio scorso una giuria popolare aveva condannato all’unanimità alla pena capitale il ventunenne, riconoscendolo colpevole di tutte le accuse formalizzate nei suoi confronti per le due bombe alla maratona di Boston che il 15 aprile 2013 uccisero tre persone e ne ferirono più di 260. Durante il processo la difesa del ragazzo ha sostenuto che Dzhokhar ha agito sotto l’influenza del fratello maggiore Tamerlan, rimasto poi ucciso dalla polizia un paio di giorni dopo l’attentato. I due fratelli ceceni avevano 19 e 26 anni al momento dell’attacco, che perpetrarono assieme.
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