Amburgo, attacco al supermaket con un machete: si indaga per terrorismo

Paura ad Amburgo, dove un uomo ha accoltellato alcuni clienti di un supermarket. Come hanno riferito i media locali, il bilancio è di “un morto e quattro feriti”. L’aggressore, che ha tentato di darsi alla fuga, è stato arrestato. Le autorità cittadine hanno diramato una allerta terrorismo dopo l’accoltellamento, avvenuto in un negozio della nota catena di ristorazione Edeka. La Polizia ha precisato via Twitter che sono ancora ignote le cause del gesto.

Si segue la pista del terrorismo

Come hanno riferito i media locali, che hanno citato un testimone oculare dell’accaduto, l’aggressore avrebbe gridato “Allah u Akbar” prima di accoltellare le proprie vittime. Secondo una prima ricostruzione della Polizia, l’uomo è entrato nel locale scaraventandosi contro una persona, la quale è morta sul colpo. Poi ne ha ferite altre quattro, prima di darsi alla fuga. Tuttavia, precisano gli agenti, è stato fermato dai passanti mentre tentava di fuggire. Gli inquirenti hanno aperto un’indagine per terrorismo.

La lunga scia di sangue in Germania

L’attacco odierno è solo l’ultimo di una serie di attacchi terroristici subiti dalla Germania nel giro di pochi mesi. L’11 aprile del 2017 vi furono tre esplosioni nelle vicinanze del bus del Borussia Dortmund che stava raggiungendo lo stadio della città per la partita di Champions con due feriti. Il 19 dicembre del 2016, il tunisino Anis Amri, piombò a bordo di un camion, proveniente dall’Italia, sul mercatino di Natale di Breitscheidplatz, a Berlino, uccidendo 12 persone, tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo. 50 i feriti. L’attentatore venne poi ucciso il 22 dicembre in un controllo della Polizia italiana a Sesto San Giovanni, a pochi passi da Milano. Il 26 novembre dello stesso anno un 12enne tedesco-iracheno tentò di far esplodere una bomba a chiodi nel mercatino di Ludwigshafen, nel sudovest della Germania. il 24 luglio del 2016 vi fù un doppio attentato: un kamikaze profugo siriano che aveva appena giurato fedeltà all’Isis, Abu Mohammad Daleel, fece esplodere uno zaino imbottito di esplosivo ad Ansbach, in Baviera, ferendo 15 persone e uccidendo una sola persona; contemporaneamente, un altro profugo siriano, armato di coltello, a Reutlingen uccise una donna polacca incinta, ferendo altre due persone prima di essere neutralizzato da un passante che lo investì con l’auto. Due giorni prima, il tedesco-iraniano David Sonbody, depresso e sotto trattamento farmacologico, sparò con una pistola contro un gruppo di persone in un centro commerciale a Monaco. Uccise 9 persone e ne ferì 25 prima di suicidarsi. Il 18 luglio dello stesso anno, un profugo pakistano ferì 4 persone su un treno vicino a Wuerzburg prima di essere ucciso dalla polizia.