UNHCR: “Non lasciamo soli i rifugiati ucraini, ecco come aiutarli”

L'intervista a Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino sulla situazione in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa

L’offensiva militare russa in Ucraina ha causato la distruzione di infrastrutture e vittime civili e ha fatto fuggire centinaia di migliaia di persone dalle proprie case in cerca di sicurezza, protezione e assistenza. Solo nelle prime ore dall’attacco russo in Ucraina, più di mezzo milione di profughi ucraini sono entrati nei Paesi vicini, principalmente in Polonia. In questi otto giorni di guerra, molte più persone sono fuggite all’estero o si sono nascoste nelle campagne. Si stima che 4 milioni di persone potrebbero fuggire dall’Ucraina nelle prossime settimane e mesi.

Tutte – sia gli sfollati interni, sia i rifugiati – hanno bisogno di protezione e sostegno. Alla luce dell’emergenza e delle principali esigenze umanitarie dei rifugiati dall’Ucraina, è in corso una risposta corale senza precedenti tra le agenzie internazionali a sostegno degli sforzi dei paesi che ospitano i rifugiati.

Il piano regionale di risposta ai rifugiati riunisce le Nazioni Unite, le ONG e altri partner pertinenti e si concentra principalmente sul sostegno ai governi del paese ospitante per garantire un accesso sicuro al territorio per i rifugiati e i cittadini di paesi terzi in fuga dall’Ucraina, in linea con gli standard internazionali. Si concentra anche sulla fornitura di servizi critici di protezione e assistenza umanitaria, mentre le dinamiche e le esigenze di sfollamento continuano a crescere in modo esponenziale. Per meglio comprendere l’ampiezza e la pericolosità di un conflitto nel cuore dell’Europa, InTerris.it ha intervistato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino

L’intervista a Chiara Cardoletti rappresentante UNHCR Italia

Qual è la situazione dei civili in Ucraina secondo le vostre fonti?
“Le ostilità militari in Ucraina stanno colpendo duramente la popolazione civile. Gli avvenimenti si susseguono a ritmo serrato e la situazione cambia di ora in ora, ma bombardamenti pesanti e attacchi militari vicino a grandi città con popolazioni significative, tra cui Kharkiv, Kramatorsk, Odessa, Mariupol e la capitale Kiev stanno causando vittime e costringendo le persone a fuggire dalle proprie case per cercare riparo, sia all’interno del paese che oltreconfine”.

Quali Nazioni della UE hanno dato disponibilità all’accoglienza dei rifugiati?
“Le autorità europee hanno rapidamente garantito il sostegno alle operazioni di assistenza umanitaria ed è importante che ci sia un sostegno concreto per i paesi della regione verso i quali si stanno già dirigendo migliaia di civili in fuga. La sfida principale in questo momento è all’interno del paese, dove le azioni militari mettono a rischio le operazioni di assistenza umanitaria per la popolazione ucraina”.

Donetsk 25/02/2022 – guerra in Ucraina / foto Imago/Image
nella foto: veicolo distrutto ONLY ITALY

I contingenti UNHCR sono già presenti in Ucraina?
“Sì. Siamo presenti in Ucraina dal 1994 dove lavoriamo con le autorità, le agenzie ONU ed altri partner per fornire assistenza umanitaria ovunque sia necessario e possibile. Già prima dell’inizio dell’offensiva militare 1 milione e 800 mila persone avevano bisogno di assistenza umanitaria. Il paese ospita già circa 5 mila rifugiati e richiedenti asilo, quasi 36 mila apolidi o persone senza documenti e circa 854 mila sfollati interni. Tuttavia, le azioni militari in atto rendono difficile il nostro lavoro. E’ fondamentale che vengano garantite le condizioni di sicurezza per gli operatori umanitari e che abbiano accesso sicuro alle persone che hanno bisogno di assistenza”.

Cosa fa UNHCR per i rifugiati ucraini?
“Siamo presenti da anni in questa regione dove lavoriamo con le autorità nazionali che siamo pronti a sostenere per trovare soluzioni per assistere le persone in fuga. Tutti i governi hanno assicurato che a tutti gli arrivi dall’Ucraina sarà consentito l’ingresso. Abbiamo rafforzato le nostre operazioni sia in Ucraina e nei paesi vicini. Abbiamo scorte di aiuti umanitari in varie località della regione e siamo pronti ad aumentare personale e forniture di aiuti in caso di necessità”.

L’invasione russa in Ucraina sta generando ondate di profughi in fuga dalla guerra?
“Sì. UNHCR ha attivato nelle scorse ore un portale di dati operativi sulla situazione dei rifugiati dell’Ucraina. Il portale contiene le ultime statistiche sugli arrivi di rifugiati dell’Ucraina nei principali paesi di accoglienza. Grazie al portale, i dati sono stati aggiornati e sono in costante aumento. Sappiamo ad esempio che, al 28 febbraio, oltre 500.000 persone erano già fuggite nei paesi limitrofi soprattutto in Polonia, Ungheria e Moldavia. Al 1 marzo erano già 875mila. Di questi, 450mila sono andati in Polonia, 116mila in Ungheria, 80mila in Moldavia, 67mila in Slovacchia, 45mila in Romania e 43mila in Russia. Altre persone sono in attesa di attraversare il confine: sono state segnalate chilometri di code massicce alle frontiere della Moldavia e della Polonia. Pertanto il numero è destinato a crescere. Inoltre, crediamo che almeno 100.000 persone siano sfollate all’interno dell’Ucraina, ma è difficile fare una stima più precisa poiché l’attuale situazione di sicurezza rende difficile seguire i movimenti della popolazione”.

Ucraini al confine con la Polonia (Fonte: UNHCR)

Avete una stima previsionale delle persone che potrebbero voler lasciare il Paese se i bombardamenti nelle città dovessero continuare?
“Fare previsioni è molto difficile. La situazione è molto fluida e non sappiamo come potrà evolvere nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Tuttavia, stimiamo che fino a 4 milioni di persone potrebbero fuggire dall’Ucraina verso altri paesi se la situazione si aggrava ulteriormente. Noi ci stiamo preparando per questa cifra, ma potrebbe essere molto meno o più”.

Cosa chiede UNHCR Italia al governo italiano?
“Nel nostro paese vivono già 230 mila persone di nazionalità ucraina, e ci aspettiamo che i loro familiari in fuga dal loro paese vorranno raggiungerli. E’ importante che queste persone ricevano tutta l’assistenza necessaria. L’Italia ha una lunga tradizione di accoglienza e solidarietà nei confronti delle persone in fuga da guerre e persecuzioni e ha dimostrato di sapere aiutare chi ne ha bisogno, anche attraverso soluzioni durevoli come il reinsediamento ed i canali sicuri complementari e il ricongiungimento familiare. Siamo certi che farà la sua parte anche in questa complessa crisi umanitaria”.

E cosa possiamo fare noi per i rifugiati ucraini?
“In Italia insieme insieme a UNICEF e Croce Rossa Italiana UNHCR ha lanciato una campagna di raccolta fondi straordinaria con numero solidale 45525 per rispondere con la massima tempestività alla grave emergenza umanitaria in corso. E’ anche possibile donare alla campagna attraverso il nostro sito“.