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Terapia a base di monossido d’azoto: lo studio di Louis Ignarro

Il Covid non ha mai smesso di far paura. Ormai sono nove mesi che il mondo ci convive. In Cina addirittura è quasi un anno, dato che i primi casi sono scoppiati proprio tra ottobre e novembre del 2019. La cosa che più preoccupa è che a distanza di un anno questo virus, non solo non ha perso efficacia, quanto si è moltiplicato sempre di più fino ad arrivare alle periferie del mondo.

Il virus non perde efficacia

Proprio in queste settimane si sta vivendo una seconda ondata in moltissime nazioni del mondo ed in particolare in Europa. Solo in Francia si è arrivati a registrare anche 15.800 nuovi casi in un solo giorno.

Lo studio di Ignarro in attesa del vaccino

L’agognato vaccino non sembra così tanto vicino ed in attesa di quest’ultimo il dottor Mandrillo ha raccontato ad Interris.it lo studio sul monossido d’azoto come potenziale punto di svolta nel trattamento e nella prevenzione di COVID-19.

“Il mio è uno studio analitico e dettagliato di quello che è stato a sua volta una ricerca del dott. Louis Ignarro, premio Nobel nel 1998 per la scoperta rivoluzionaria degli effetti positivi sulla salute del monossido d’azoto”.

Quali potrebbero essere gli effetti del monossido d’azoto sui pazienti COVID-19?
“Gli studi condotti durante l’epidemia di sindrome respiratoria acuta grave, la tristemente nota SARS, nel 2004, hanno dimostrato che l’ossido nitrico era efficace nell’uccidere quel tipo di coronavirus. L’ossido nitrico, o monossido d’azoto, è già stato usato per aiutare i neonati e gli adulti con malattie respiratorie acute. Ad oggi il potenziale trattamento con monossido di azoto è in fase di test presso il Massachusetts General Hospital per capire se effettivamente potrebbe essere usato per trattare o addirittura prevenire le infezioni da COVID-19″.

L’ospedale è il primo centro nazionale a testare l’ossido nitrico per via inalatoria nella ricerca contro il nuovo coronavirus. Il Massachusetts General Hospital sta organizzando uno studio rivolto ai pazienti con COVID-19 gravi che sono stati intubati e ricoverati nel reparto di terapia intensiva (ICU). Inaleranno monossido d’azoto per determinare se esso migliora le loro condizioni di salute.I pazienti di quel gruppo riceveranno inalazioni di ossido nitrico per 30 minuti due volte al giorno per due settimane.

Il dottor Louis Ignarro sembra essere sicuro che l’ossido nitrico per via inalatoria risulterà essere abbastanza efficace per alleviare quell’infiammazione e la sua opera di distruzione dei polmoni.

Cos’è il monossido d’azoto?
“Il monossido d’azoto è un gas incolore che viene creato naturalmente nel corpo e dilata i vasi sanguigni per accelerare il flusso di sangue e il trasporto di ossigeno. L’ossido nitrico inalato è ampiamente noto per il salvataggio di molti neonati con difetti cardiaci.

Il monossido d’azoto può prevenire e curare il COVID-19?

“Ignarro, come molti altri, parte dall’assunto che i maggiori problemi nei pazienti gravi di COVID-19, che alla fine possono portare alla morte, sono l’infiammazione e i problemi di coagulazione del sangue. Sembra che il monossido d’azoto prevenga la coagulazione del sangue. Se si riesce a focalizzare l’ossido nitrico nei polmoni, è possibile impedire la coagulazione del sangue e dilatare le arterie”.

Rossella Avella

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