Inclusione, negli uffici pubblici si parla con lingua dei segni

Il decreto Sostegni riconosce ufficialmente la lingua dei segni italiana (Lis) come elemento di inclusione sociale. E chiede alla pubblica amministrazione di avviare progetti sperimentali per la diffusione dei servizi di interpretariato

Sordi
La pubblica amministrazione parla con la lingua dei segni. La Lis è una lingua a pieno titolo. Con la sua grammatica e la sua sintassi. Il decreto Sostegni riconosce ufficialmente la lingua dei segni italiana (Lis). Come elemento di inclusione sociale. E chiede alla pubblica amministrazione di avviare progetti sperimentali. Per la diffusione dei servizi di interpretariato.
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Segni di inclusione

Permettere a una persona sorda di comunicare nella vita di tutti i giorni è un obiettivo molto più alla portata di quanto si potrebbe pensare. Il motivo è doppio. Normativo. Dal momento che nell’ultimo Decreto sostegni emanato dal governo Draghi, l’Italia ha riconosciuto ufficialmente la lingua dei segni italiana (Lis). Come elemento di inclusione sociale. Non solo. Nello stesso testo si chiede alla pubblica amministrazione di avviare progetti sperimentali. Per la diffusione dei servizi di interpretariato. E la soluzione per gli enti pubblici e le aziende. Questo è il secondo motivo. Ed è già a portata di mano. Veasyt, infatti, è una società spin-off dell’università Ca’ Foscari di Venezia. E mette a disposizione un servizio di video-interpretariato in Lis da remoto. Che si attiva con una semplice videochiamata. Da qualunque smartphone, tablet o computer.
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Sistema socio-sanitario

“Veasyt Live!” è già attivo in tutti gli ambulatori, ospedali e sportelli del sistema socio-sanitario della Regione Lombardia. Buona parte del Veneto. Della provincia autonoma di Bolzano. E in altre regioni. Oltreché in numerosi comuni. Una soluzione che agevola l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione. A chi comunica prevalentemente con la lingua dei segni. “Finalmente l’Italia, ultimo Paese nell’Unione Europea a farlo, ha riconosciuto ufficialmente la lingua dei segni italiana”, spiega il cofondatore e amministratore delegato di Veasyt. Aggiunge Enrico Capiozzo: “L’aspetto positivo è che è già a disposizione la tecnologia utile. Ad accompagnare e attuare questo riconoscimento normativo. Veasyt offre un servizio di video-interpretariato semplice e attivabile istantaneamente. In ogni momento. Tutti i giorni”.

Diritto

Prosegue Enrico Capiozzo: “Accedere in modo agevole ai servizi della pubblica amministrazione è un diritto. Anche per le persone sorde che comunicano con la Lis. Noi riusciamo a rendere questo impegno economicamente sostenibile. Con un team di 15 interpreti professionisti. Che, lavorando da remoto da tutta Italia, garantiscono un servizio ‘on demand’ ogni giorno. A centinaia di ospedali e uffici pubblici in Italia“. Veasyt sta per visit + easy. Cioè una visita facile, un’esperienza semplificata. E nasce nel 2012 come spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Uno dei punti di riferimento per la ricerca e la didattica della Lis in Italia. Una startup lanciata con l’obiettivo di sviluppare dei servizi professionali. Dove mettere a frutto la competenza degli interpreti formati nel capoluogo lagunare. Creando piattaforme di traduzione simultanea da remoto in Lis e in lingue vocali.

Lingua dei segni ovunque

Nasce così “Veasyt Live!”, il primo servizio di video-interpretariato professionale da remoto in Italia. Che, appunto, copre sia la Lis sia diverse lingue vocali. Il funzionamento è semplicissimo. Dall’omonima applicazione disponibile per iOS e Android. Premendo un pulsante. Si può avviare una videochiamata. Ed entro 30 secondi si ha un interprete Lis professionista. A disposizione da remoto. Per tradurre da Lis a lingua italiana parlata e viceversa. Agevolando la conversazione tra la persona sorda e l’interlocutore udente. Grazie alla versatilità del mezzo tecnologico. E una capacità di gestione del team di interpreti, Veasyt è in grado di offrire, sette giorni su sette, un servizio istantaneo. Di alta qualità. In un grandissimo numero di enti pubblici. Tra cui oltre un centinaio di ospedali in tutta Italia. Un notevole valore aggiunto. Da un punto di vista sociale. Senza sforzo logistico. Tutto ciò che serve avere pronto. Quando un cittadino sordo si presenta allo sportello, è un tablet o un PC. Dove avviare la videochiamata. O, addirittura, si può fare direttamente dallo smartphone del cittadino sordo.

Accessibilità

“Si dice spesso che servono molti più interpreti professionisti per garantire piena accessibilità – osserva Capiozzo a LaPresse- e questo in alcuni ambiti, come quello scolastico, è sicuramente vero. Per avere pubbliche amministrazioni inclusive e accessibili, però, la cosa cambia. Un servizio di interpretariato pratico, efficace ed efficiente è già disponibile. Noi riusciamo a fornirlo con un gruppo di circa 20 professionisti. Con un team di 50 persone potremmo garantire accessibilità su tutto il territorio nazionale. In un paese in cui ancora troppo spesso inclusione significa assistenzialismo. Questo sistema cerca di favorire autonomia e indipendenza da una parte. Professionalità e ricerca universitaria dall’altra”. Il servizio di video-interpretariato istantaneo di Veasyt può essere attivato anche da aziende e da privati cittadini. Tra le principali aziende italiane che utilizzano già il servizio per garantire accessibilità ai propri dipendenti sordi o ai propri clienti ci sono Tim-Telecom Italia e il Gruppo Generali. Mentre gli utenti singoli che utilizzano “Veasyt Live!” in Italia sono più di tremila.