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Adozioni internazionali, le famiglie spiegano cosa non funziona

Sos per le adozioni internazionali in discesa. “Esprimiamo profonda preoccupazione rispetto al drastico calo delle adozioni ormai scese a picco negli ultimi anni“. Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Dai dati resi noti dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (Cai) risultano ancora in diminuzioni le adozioni concluse tra gennaio e giugno 2023. Il primo semestre vede 248 adozioni realizzate contro le 273 dello scorso anno. E le prospettive per il secondo semestre non sono rosee. La Commissione per le Adozioni Internazionali pubblica on line il Report sull’andamento delle adozioni internazionali concluse nel periodo 1 gennaio-31 dicembre 2022.

Adozioni in calo

L’analisi dei dati del 2022 fa emergere un quadro di contenuta ripresa delle procedure internazionali. Evidenziata dal lieve ma costante incremento di autorizzazioni all’ingresso registrato nelle due ultime annualità. La ripresa post-pandemica, tuttavia, è stata frenata dal perdurare del blocco delle procedure adottive in Cina. Il gigante asiatico, negli anni precedenti, rappresentava, infatti, uno dei principali Paesi di origine dei minori adottati all’estero. Incidono, inoltre, le operazioni militari della Russia in Ucraina, avviate il 24 febbraio 2022 e tuttora in corso. Ciò nonostante, nel corso dell’anno si sono concluse positivamente tutte le procedure adottive pendenti riferite a minori ucraini. Con l’ingresso in Italia di tutti i bambini e bambine già abbinati a genitori italiani. E sono proseguite le procedure di adozione internazionale in stato avanzato. Relative a minori appartenenti alla Federazione russa.

Coppie adottive

A livello nazionale, dai dati relativi al 2022, emerge una sostanziale conferma del profilo delle coppie adottive (ad esempio per età, titolo di studio, attività lavorativa). Ed un rallentamento del tempo necessario per le procedure di adozione- mediamente di quasi 4 anni e mezzo– quale effetto a lungo termine degli effetti della pandemia. Sotto il profilo internazionale, i dati relativi ai Paesi di origine dei minori si confermano relativamente stabili nell’ultimo quinquennio. Per il 2022 l’Europa resta al primo posto per numero di adozioni. Con il 36,8% di autorizzazioni all’ingresso in Italia a scopo adottivo. L’America Latina si conferma il secondo continente di provenienza dei minori adottati. Con un’incidenza del 33,1%. E il continente asiatico si colloca in terza posizione. con il 23,5% degli adottati.

Cause

“Sono molte le cause indicate per spiegare questo dramma. Sicuramente la pandemia e la situazione politica internazionale hanno segnato, e continuano a farlo anche senza oggettivo motivo, la realizzazione delle adozioni. Prendendo atto di questo, il Forum auspica che comunque l’intero sistema venga valutato e reso efficace. Per assicurare ai bambini che aspettano negli istituti del mondo una famiglia. Ma anche per realizzare il sogno di molte coppie. E dare un relativo contributo alla natalità nel nostro Paese”, sostiene il leader del Forum Famiglie. E aggiunge: “Siamo di fronte a migliaia di famiglie in attesa. E probabilmente anche a migliaia di coppie che non affrontano il percorso adottivo. A causa delle difficoltà. Delle lungaggini (5 anni la durata media). E dei costi dell’iter”. Perciò, secondo Adriano Bordignon, “si rende necessario un intervento a supporto“. A partire proprio “dal contenimento dei tempi dell’iter per l’idoneità che devono essere perentori. E dalla gratuità dell’adozione internazionale al pari di quella nazionale“.

Intervento urgente

Occorre ristabilire sul fronte estero “un’intensa attività per il rinnovo degli accordi bilaterali“. E attivare presso le ambasciate un funzionario esperto che possa “seguire con efficacia gli iter adottivi”. Il Forum auspica che i ministeri competenti colgano “l’urgenza di intervenire“. Affinché, conclude Bordignon, “ritrovi vigore e prospettiva l’adozione internazionale. Fiore all’occhiello del nostro Paese per decenni grazie alla disponibilità all’accoglienza delle famiglie italiane”.  Intanto si è tenuto a Catanzaro, nella Cittadella regionale, un incontro tra l’assessore alle Politiche sociali, Emma Staine, e Cettina Trapani, Chiara Avataneo e Paola Ferrando, funzionarie della Regione Piemonte, per un confronto sulla convenzione siglata tra i due enti per le adozioni internazionali. Nello specifico, l’accordo promuove iniziative rivolte all’intera cittadinanza. E garantisce informazione, formazione, accompagnamento e sostegno al progetto adottivo.

Convenzione

“Grazie alla convenzione con la Regione Piemonte – si aggiunge – la Regione Calabria offre alle coppie calabresi l’opportunità di poter avviare una procedura di adozione internazionale che si dispiega in varie fasi, che vanno dalla conoscenza del servizio pubblico fino al conferimento dell’incarico e, a seguire, dalla preparazione dei documenti fino al post-adozione. Negli ultimi anni, grazie al servizio regionale, 28 coppie residenti in Calabria hanno avviato e portato a buon fine la procedura di adozione internazionale e, di conseguenza, sono stati adottati 46 bambini di diverse nazionalità”. “Una quarantina di bimbi hanno trovato una famiglia in Calabria – sostiene l’assessore Emma Staine, assessore alle Politiche sociali-. Questo dato ci deve spingere a perseguire nella direzione di politiche che incentivino l’adozione. Questa importante convenzione siglata con la Regione Piemonte è fondamentale per perseguire nell’individuare. E per metter in atto politiche sociali sempre più attente e puntuali. L’impegno è quello di proseguire nella collaborazione.  E incrementare l’equipe di lavoro calabrese con la figura dello psicologo“.

Giacomo Galeazzi

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