UDIENZA GENERALE: BERGOGLIO RIFLETTE SULL’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA PER I MALATI

Pellegrini e fedeli hanno affollato piazza San Pietro questa mattina per il consueto appuntamento del mercoledì, durante il quale il Papa in occasione dell’Udienza Generale ha orientato la sua riflessone sul rapporto tra la famiglia e la malattia. Il Pontefice ha chiesto alla Chiesa di aiutare sempre i malati “senza perdersi in chiacchiere”, con la stessa sollecitudine che ebbe Gesù per i sofferenti, e per evitare che le nuove generazioni crescano “anestetizzate”, ha invitato i genitori ad educare i figli a confrontarsi con la realtà del dolore.

“Nell’ambito dei legami familiari, la malattia delle persone cui vogliamo bene è patita con un ‘di più’ di sofferenza e di angoscia. E’ l’amore che ci fa sentire questo ‘di più’. Tante volte per un padre e una madre, è più difficile sopportare il male di un figlio, di una figlia, che non il proprio. La famiglia, possiamo dire, è stata da sempre ‘l’ospedale’ più vicino”.

A riguardo Bergoglio ha ricordato le pagine dei Vangeli in cui si può vedere come Gesù non si sia mai sottratto alla cura dei malati. “Non è mai passato oltre, non ha mai voltato la faccia da un’altra parte. E quando un padre o una madre, oppure anche semplicemente persone amiche gli portavano davanti un malato perché lo toccasse e lo guarisse, non metteva tempo in mezzo; la guarigione veniva prima della legge”. Questo perché il desiderio del Signore è sempre quello di fare il bene ha sottolineato il Pontefice.

Questo è il medesimo compito della Chiesa oggi, non perdersi in chiacchiere ma aiutare i sofferenti. Oltre al piano pratico e materiale, il cristiano secondo Francesco non deve mai dimenticare di pregare per i malati, sia personalmente che in comunità, affinché chi è nella prova non rimanga solo. “Dobbiamo dire grazie al Signore – ha concluso il Santo Padre – per quelle belle esperienze di fraternità ecclesiale che aiutano le famiglie ad attraversare il difficile momento del dolore e della sofferenza. Questa vicinanza cristiana, da famiglia a famiglia, è un vero tesoro per la parrocchia; un tesoro di sapienza, che aiuta le famiglie nei momenti difficili e fa capire il Regno di Dio meglio di tanti discorsi! Sono carezze di Dio”.