Chiesa Cattolica

Accoglienza, la diocesi di Torino in soccorso dei migranti

La diocesi di Torino soccorre i migranti. “Voglio ringraziare, personalmente e pubblicamente, quanti in questi giorni si sono resi disponibili. Ad accogliere quelle famiglie e persone migranti che si sono trovate senza alcun riparo nei giorni scorsi. In particolare voglio sottolineare il servizio della Croce Rossa. E il lavoro di don Luigi Chiampo. Delle suore Francescane missionarie di Susa e di tanti volontari. Il loro impegno è diventato un esempio. Per altri che hanno deciso di compiere gesti di accoglienza e di solidarietà“, spiega l’arcivescovo di Torino. Monsignor Cesare Nosiglia ha scritto un messaggio dopo lo sgombero della casa cantoniera di Oulx.

Migranti e rotta balcanica

“Ma questo cammino- aggiunge il presule piemontese- è lontano dall’essersi concluso. A Oulx la diocesi ha aperto da oltre due anni una casa che accoglie ogni sera circa 30 persone. Provenienti soprattutto dalla rotta balcanica. Fra cui molti bambini. E’ un flusso che non riusciamo certo a interrompere. Ma che, in ogni modo, ci interpella. Per questo chiedo rendersi ancora solidali. Alle comunità cristiane della zona. Ma anche dell’intera diocesi”.

Spazi di speranza

“Servono spazi per accogliere. In particolare le famiglie con bambini- evidenzia l’arcivescovo Nosiglia-. Così come servono contributi finanziari. E serve, ancora, il lavoro volontario di chi sta vicino a queste persone. Ascolta i problemi e i bisogni. E con questo suscita speranza. La diocesi farà la sua parte. Ma sono in dovere di chiedere, anche alle istituzioni e associazioni laiche, uno sforzo ulteriore“.

Pasqua di solidarietà

“Alle emergenze che viviamo tutti si aggiungono quelle dei bisogni urgenti. E umanamente necessari. Di tanti immigrati che arrivano nel nostro territorio- puntualizza monsignor Nosiglia-. Dopo Pasqua andrò di persona a incontrare queste persone. Nelle loro sistemazioni. A Bussoleno. A Susa. E  negli altri centri della valle. Andrò anche per ringraziare quanti si sono prodigati. E si prodigano per accogliere e sostenere questi nostri fratelli e sorelle”.

Gianluca Franco

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