Santa Giuliana, una giovane martire

Chi era Giuliana di Nicodemia, che resistette al demonio e lo fustigò con le catene

Santa Giuliana
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Il calendario ci presenta ogni giorno, puntualmente, il nome di un santo o di una santa che la Chiesa ricorda. Il 16 febbraio si festeggia santa Giuliana martire, una giovane fanciulla nata nel 285 a Nicodemia, l’attuale città turca di Izmit a cento chilometri da Istanbul, dove subì il martirio nel 305, a soli vent’anni. Era un periodo storico particolare, perché, proprio a Nicodemia, Diocleziano il 20 novembre del 284 fu proclamato imperatore e da questa città, nel 303 scatenò contro i cristiani, accusati di sacrilegio, perché rifiutavano di adorare gli dei pagani, ed erano visti come una grande minaccia verso l’impero e la pace in generale, una grande persecuzione, che secondo gli studiosi coinvolse, durante il suo impero, circa ventimila cristiani.

Chi era Giuliana

Giuliana, appartenente ad una famiglia pagana e convertita al cristianesimo, fu promessa sposa giovanissima, forse già all’età di otto anni, al prefetto di Nicodemia, Eulogio, ma la fanciulla pose come condizione per accettare, che il futuro marito si convertisse al cristianesimo. In quell’epoca, le ragazze erano destinate al matrimonio in età giovanissima, senza che fosse richiesto il loro consenso, il matrimonio era combinato dai parenti, ai quali era difficile rifiutare un partito influente come nel caso dell’allora prefetto, un’autorità importante nella città di Nicodemia.

La leggenda

Ma Eulogio, essendo pagano, denunciò Giuliana e la condusse davanti al tribunale con l’accusa di essere una cristiana praticante. Nel 305, Giuliana, nonostante la prigionia, non rinnegò la propria fede e per tale motivo venne decapitata. Una leggenda narra che alla santa, quand’era in carcere, apparve il demonio in persona, e che la stessa Giuliana, senza difficoltà lo avrebbe legato e fustigato con le sue catene, rimanendo pertanto insensibile ai suoi inganni ed alle sue suppliche. Quando venne martirizzata Giuliana, la città di Nicodemia era stata eletta, dopo Roma, sede privilegiata dell’impero, dove lo stesso Diocleziano, dopo aver istituito la tetrarchia, fissò la propria residenza ed esercitò la sua opera urbanistica.

Le reliquie della santa, sono conservate nella cripta di San Guglielmo da Vercelli, un monaco eremita, vissuto tra l’XI e il XII secolo, nel monastero benedettino di Montevergine, un complesso monastico di Mercogliano, e monumento nazionale, situato vicino Avellino.