“Per fare il bene bisogna esplorare le piaghe dell’umanità”

“La sporcizia del cuore non si toglie come si toglie una macchia: andiamo in tintoria e usciamo puliti… Si toglie col ‘fare’: fare una strada diversa, un’altra strada da quella del male”. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa a Casa Santa Marta. Nell’omelia il Santo Padre si è soffermato sulle parole di Isaia: “Cessate di fare il male, imparate a fare il bene”. “Ricordiamo – ha aggiunto – che in Israele i più poveri e i più bisognosi erano gli orfani e le vedove”. Sono “quelli che nessuno ricorda”, come “gli anziani abbandonati”, “i bambini che non vanno a scuola” e coloro “che non sanno fare il segno della Croce”. Secondo il Pontefice imparare a fare il bene significa andare “dove sono le piaghe dell’umanità, dove c’è tanto dolore… E così, facendo il bene, tu laverai il tuo cuore”. Il Signore, ha osservato, “perdona sempre tutto”: “anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve”.

Il vescovo di Roma, inoltre, ha sottolineato come nel Vangelo odierno vengano raffigurati quelli che “dicono le cose giuste, ma che fanno il contrario”. “Tutti – ha proseguito – siamo furbi e sempre troviamo una strada che non è quella giusta, per sembrare più giusti di quello che siamo: è la strada dell’ipocrisia”. Gesù preferiva i peccatori, che “dicevano la verità su loro stessi”, ai bugiardi, che “fanno finta di convertirsi” e di essere santi. “Nella seconda settimana della Quaresima – ha concluso – ci sono queste tre parole da pensare, da meditare: l’invito alla conversione, il dono che ci darà il Signore e cioè un perdono grande, un grande perdono, e la trappola, cioè fare finta di convertirsi, ma prendere la strada dell’ipocrisia”.