Papa Francesco: “L'economia schiavizza l'uomo”

Papa Francesco condanna il sistema economico globale senza anima. “Questa vertigine del lavoro è disumana”, dice il pontefice ricevendo i membri della Federazione Europea dei Banchi Alimentari a conclusione della riunione annuale svoltasi a Roma, e parla di “contesto economico malato”. Francesco, in un intervento a braccio senza testo scritto, riportato da Avvenire ha detto: “L’economia, nata per essere 'cura della casa', è diventata spersonalizzata; anziché servire l’uomo, lo schiavizza, asservendolo a meccanismi finanziari sempre più distanti dalla vita reale e sempre meno governabili. Questa è disumanità”. Il Papa ha invocato un cambiamento, con “un’economia che assomigli di più all’uomo, che abbia un’anima e non sia una macchina incontrollabile che schiaccia le persone”.

Contro lo spreco

Lo spreco, ha continuato il Pontefice, “è l'espressione più cruda” della cultura dello scarto. Ed è “scandaloso non accorgersi di quanto il cibo sia un bene prezioso e di come tanto bene vada a finire male”. Per tale motivo, evidenzia, l'opera dei Banchi alimentari è di fondamentale importanza. Nell'augurare “buon anniversario” per i 30 anni dalla fondazione del Banco Alimentare Italiano, Francesco ha ringraziato perché queste organizzioni provvedono a dare il cibo a chi ha fame. “Non è assistenzialismo – ha sottolineato -, vuol essere il primo gesto concreto di accompagnamento verso un percorso di riscatto. Guardando a voi, immagino l’impegno gratuito di tante persone, che operano nel silenzio e fanno bene a molti. È sempre facile dire degli altri, difficile invece dare agli altri, ma è questo che conta. E voi vi mettete in gioco non a parole, ma coi fatti, perché combattete lo spreco alimentare recuperando quello che andrebbe perduto. Prendete quello che va nel circolo vizioso dello spreco e lo immettete nel circolo virtuoso del buon uso. Fate un po’ come gli alberi, che respirano inquinamento e restituiscono ossigeno. E, come gli alberi, non trattenete l’ossigeno: distribuite ciò che è necessario per vivere perché sia dato a chi ne ha più bisogno”.